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Se a Padova ti senti solo suona al citofono rosa: c'è uno sconosciuto pronto ad ascoltarti

L'amministrazione comunale ha sposato il progetto artistico-sociale di Antonio Irre contro la solitudine puntanto sulla solidarietà tra cittadini

Fotogallery - Ti senti solo? A Padova c'è il citofono rosa

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Un citofono rosa per chi è solo. Un citofono rosa per iniziare a parlarsi tra sconosciuti. E' l'iniziativa dell'artista e performer Antonio Irre per combattere la solitudine sociale e l'isolamento ed è stata abbracciata dall'Amministrazione comunale di Padova nell'ambito del bando "La Città delle Idee". Così per le strade e le piazze del comune veneto sono iniziati a spuntare su porte e cancelli di ville e condomini campanelli colorati di rosa, come anteprima del piano "Green Squares". Chi aderisce si rende disponibile al dialogo e all'ascolto di sconosciuti in determinati orari della giornata.

" Citofoni Rosa è un'opera simbolica ed utopica, - spiega l'ideatore, - che funziona se la comunità abbraccia il progetto, e partecipativa, nel senso che l'artista dà una direzione ma solo quando il dispositivo viene azionato l'opera diventa viva, non più controllabile".
 

Per aderire all'iniziativa basta contattare direttamente l'artista. "Arriveremo con cacciavite, targhetta rosa, e targa o adesivo e in pochi minuti sarai operativo!", assicura Antonio Irre, che aggiunge: "Potrai scegliere quanto a lungo tenere la targa, se solo per pochi giorni o come postazione fissa".

E' stato anche approntato un vademecum per chi citofona e per chi ascolta. Inoltre, l'organizzazione non profit Qui Padova ha organizzato per il 30 aprile l'incontro pubblico "Citofoni rosa di Antonio Irre - Conversazioni di comunità".

"I citofoni rosa sono una installazione di arte pubblica partecipativa che si basa su un semplice meccanismo, - si legge nella descrizione dell'evento postato su Facebook. - Dare la possibilità a chi vuole di scambiare due parole o a chiunque voglia essere ascoltato di poter suonare i citofoni degli abitanti resisi disponibili, diventando un dispositivo di relazione contro la solitudine".

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