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Incidenti stradali, in Europa crescono le vittime  

Nel 2022 ci sono stati quasi 21 mila morti: lo confermano i dati della Commissione europea sui decessi dovuti a incidenti stradali. In Italia 53 vittime per milione di persone.

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Nel 2022, nel Vecchio Continente, le vittime della strada sono state 20.600, un numero cresciuto del 3% rispetto all'anno precedente e diminuito di 2 mila unità rispetto al 2019 (ultimo anno prima della pandemia di COVID-19).

Il riferimento non è all'anno del lockdown  Troppo belle le statistiche che si riferivano all'anno in cui la pandemia ha costretto tutti al lockdown, interessando chiaramente, in positivo, la flessione relativa il numero delle vittime per incidenti stradali (-17%). In linea generale, ci sono stati alcuni Paesi dell'Unione Europea in cui l'andamento è stato positivo. Le riduzioni più significative , anche superiori al 30%, sono state registrate in Lituania, Polonia e Danimarca, mentre Irlanda, Spagna, Francia, Italia, Paesi Bassi e Svezia hanno messo in mostra dati stabili o in peggioramento.

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Quanti sono gli incidenti e su quali strade  Anche le percentuali relative i tassi di mortalità sono restate pressoché immutate rispetto al periodo precedente la pandemia. Il risultato migliore spetta alla Svezia, con 21 decessi per milione di abitanti, e alla Danimarca, con 26 vittime per milione di abitanti, mentre i peggiori si sono verificati in Romania (86 per milione) e in Bulgaria (78 per milione). La media europea è di 46 decessi per milioni di abitanti, mentre il nostro Paese fa registrare una media di 53 vittime per milione. Un’analisi attenta dei dati 2021 (in questo contesto non sono ancora disponibili quelli del 2022) evidenzia come il 52% delle vittime per incidente stradale in Europa abbia perso la vita su strade extraurbane, il 39% su quelle urbane e il 9% in autostrada. Di queste, il 78% erano uomini, il 45% conducenti o passeggeri di auto, il 18% pedoni, il 19% utilizzatori di moto o ciclomotori, il 9% ciclisti.

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Aree urbane e ciclisti  Se spostiamo l’analisi nelle aree urbane, l’esposizione degli utenti deboli della strada (pedoni, ciclisti e motociclisti) rappresentano quasi il 70% del totale delle vittime e con più attenzione si scopre come la categoria dei ciclisti è l’unica non interessata a un calo degli incidenti mortali nell’ultimo decennio, addirittura in Francia sembra che i dati del 2022 (ancora in fase di elaborazione) segnino un incremento del 30% rispetto al 2019. È evidente che si tratta di un contesto in cui bisogna lavorare duramente per migliorare le misure di sicurezza a favore di questa categoria molto colpita. Anche perché, l’Unione Europea ha sempre l’obiettivo fissato nel 2018 di ridurre del 50% le morti e i feriti gravi per incidente stradale, entro il 2030, con l'impegno di azzerare la statistica entro il 2050. La Commissione europea ha fatto sapere che molto presto presenterà un nuovo pacchetto di proposte per la sicurezza stradale.

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