TEATRO IN LUTTO

Addio a Maurizio Scaparro, il grande regista teatrale è morto a 90 anni

Ultimo grande personaggio di quel gruppo, di cui fu capostipite Strehler, che, nel dopoguerra, fece nascere il teatro pubblico e la moderna regia in Italia

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Addio a Maurizio Scaparro, il grande regista e critico teatrale italiano è morto a 90 anni. Era l'ultimo grande personaggio di quel gruppo, di cui fu capostipite Strehler col Piccolo dei Milano, che, nel dopoguerra, fece nascere il teatro pubblico e la moderna regia in Italia. 

Nato a Roma, iniziò l'attività di critico teatrale per giornali come 'l'Avanti!' e nel 1961 divenne direttore responsabile della rivista 'Teatro Nuovo'. Scaparro assunse in seguito l'incarico di direttore artistico, tra gli altri, del Teatro Stabile di Bologna, del Teatro Stabile di Bolzano, del Teatro di Roma, del Teatro Eliseo di Roma e del Théâtre des Italiens di Parigi. 

Come regista teatrale debuttò nel 1965 al Festival dei Due Mondi di Spoleto con 'La Venexiana'. In seguito, adattò per la scena molti romanzi del Novecento, tra cui 'Il fu Mattia Pascal' e 'Il giovane Faust'. Sul palco ha portato anche "Pulcinella" e "Liolà" con protagonista Massimo Ranieri. 

Regista sobrio, ha lavorato soprattutto per la realizzazione di opere dal solido realismo nazionalpopolare attingendo a testi meno conosciuti di autori classici e novità contemporanee.

Nel corso degli anni ha firmato più di sessanta regie, legate principalmente ad un repertorio tradizionale e condotte secondo una personalissima misura, lontana da ogni eccesso. 

 Tra il 1979 e il 1983 diresse il Festival Internazionale di Teatro all'interno della Biennale di Venezia. Scaparro si cimentò però anche nella regia cinematografica, dirigendo nel 1983 un adattamento a film per la tv di 'Don Chisciotte', con Pino Micol nei panni del protagonista, affiancato tra gli altri da Peppe Barra e Evelina Nazzari.

Da menzionare anche il suo impegno nel teatro lirico e nel cinema: tra i suoi ultimi lavori "La Bohème" (2003) con scene di Jean-Michel Folon per il festival pucciniano di Torre del Lago ed il lungometraggio in digitale, Amerika (2004), con cui il regista ha inteso sperimentare nuove possibilità a partire proprio dall’omonimo spettacolo andato in scena al Teatro Valle di Roma nel 2000.

 "Con Maurizio Scaparro l'arte teatrale italiana perde uno dei suoi interpreti più grandi che, nella sua lunga e straordinaria carriera, ha lasciato il segno e ricordi indelebili anche in Veneto, a cominciare dai suoi anni come Direttore del Settore Teatro della Biennale di Venezia (dal 1979 al 1982) quando creò, fra l'altro, il 'Carnevale del Teatro di Venezia' tra il 1980 e il 1982, che suscitò una grande eco mondiale". Con queste parole, il Presidente della Regione Veneto, Luca Zaia, ricorda la figura del regista teatrale Maurizio Scaparro: "In una lunga e luminosa carriera Scaparro fu anche direttore del Teatro Olimpico di Vicenza ma, in generale, è stato uno dei grandi protagonisti della nascita del teatro pubblico e della moderna regia in Italia. Quando se ne va una persona come Scaparro è l'intera cultura nazionale e internazionale perde con dolore una figura insostituibile".