La Giornata nazionale del gatto si celebra il 17 febbraio. La festa dedicata ai felini più amati dagli italiani è stata istituita nel 1990 dopo un referendum tra i lettori di una rivista specializzata. Febbraio, secondo una vecchia tradizione, è il "mese dei gatti e delle streghe" e il 17 è un giorno comunemente associato alla sventura, un cliché che accompagna i mici ancora oggi, specialmente quelli neri. La ricorrenza a livello internazionale, invece, è stata istituita dal Fund for Animal Welfare nel 2012 e ricade l'8 agosto.
Adozioni triplicate in pandemia -
Italia sono amati, vezzeggiati e trattati come membri della famiglia nonostante lo spirito indipendente che li contraddistingue. Sono almeno 7 milioni i gatti domestici nel nostro Paese. Durante la pandemia il numero di gatti adottati è cresciuto tre volte nella speranza che i nuovi compagni di vita a quattro zampe mitigassero le ansie da lockdown.
Il gatto nella storia -
Nel passato gli antichi Egizi li veneravano: la dea Bastet aveva il corpo da donna e il viso da gatto. Molte sono state le mummie di gatti ritrovate nelle tombe dagli archeologi. A Pompei alcuni mosaici testimoniano la loro presenza anche nella società romana. Fu la gatta Muezza a salvare Maometto dal morso di un serpente. Nel Medio Evo, in Europa, il micio venne demonizzato perché associato alla stregoneria. Nel Rinascimento fu riabilitato anche per il suo ruolo attivo nella vita dei villaggi, visto che aveva il compito di cacciare i topi. Ne era un grande appassionato il poeta Francesco Petrarca: a lui viene attribuito l'aforisma "L'umanità si può suddividere grossomodo in due categorie: coloro che amano i gatti e coloro che vengono puniti dalla vita".