Gli eco-consigli del WWF per un Carnevale più green
Il Carnevale rischia di trasformarsi in un “plastic party”, ma si può rispettare la tradizione senza produrre montagne di scarti
Liberare la natura dalla plastica è una sfida da cogliere collettivamente se si vuole salvare la nostra salute e quella del Pianeta. A causa della continua immissione di plastica in natura, ad esempio, le microplastiche hanno invaso suolo, acqua e aria, risalendo anche la catena alimentare fino a noi. Ogni giorno nel nostro corpo entrano più di 100mila microplastiche pari a diversi milligrammi e questo ci espone ad un vero e proprio cocktail di sostanze chimiche nocive e sui danni per la salute degli organismi quindi, non c’è da scherzare.
Il Carnevale rischia di trasformarsi in un “plastic party”, ma si può rispettare la tradizione divertente e folle senza lasciare troppe tracce di rifiuti inquinanti dietro di sé: tra gli accorgimenti suggeriti dal WWF nei suoi Ecotips c’è quello di sostituire coriandoli e stelle filanti di plastica con prodotti fai-da-te, sminuzzando vecchie riviste, fogli o carte regalo, oppure riciclare vecchi vestiti per creare il proprio originale costume senza acquistarne di nuovi, truccarsi con prodotti naturali e biologici per colorare la pelle e il viso evitando i glitter, microplastiche che una volta lavato il viso finiscono in mare. Infine, per mangiare i tipici dolci di carnevale e non solo, usare stoviglie riciclabili e compostabili oppure, meglio ancora, le proprie da lavare poi in casa: la festa sarà ancora più bella se lascia dietro di sé più allegria e meno rifiuti.
Il Carnevale ecologico dovrebbe diventare un ‘must’ per le comunità che storicamente hanno in programma festeggiamenti ed eventi: alcuni comuni hanno deciso di ridurre l’utilizzo di plastica con specifiche ordinanze, come quello di Viareggio, che per il quinto anno consecutivo indica agli esercenti di proporre contenitori monouso in materiale biodegradabile e compostabile per la distribuzione di bevande e alimenti. Iniziative simili anche a Ferrara, Capo d'Orlando e Tropea.
Anche nella città ‘simbolo’ del Carnevale, Venezia, si stanno adottando iniziative simili: una recente ordinanza del Comune ha vietato anche per questa edizione l’uso di coriandoli e stelle filanti in plastica, chiedendo a cittadini e turisti di utilizzare solo materiali biodegradabili. In una città come Venezia, che si sviluppa sul mare, è molto facile che i coriandoli, le stelle filanti e i glitter dalle strade finiscano in mare inquinando l’ambiente e la fauna che ci abita.
L’iniziativa si inserisce nel percorso congiunto che la città ha intrapreso con il WWF e altri partner nell’ambito dell’iniziativa globale Plastic Smart Cities nata per supportare le città nel contrastare la dispersione di plastica in natura. Il progetto, con l’aiuto del WWF, ha portato alla definizione di un piano di azione sviluppato per implementare e promuovere attività che prevengano, riducano al minimo e gestiscano la plastica, sia come risorsa che come rifiuto.
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