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Aifa: morti 2 bambini trattati con farmaco anti atrofia muscolare spinale

Due casi fatali di insufficienza epatica acuta verificati in piccoli di 4 e 28 mesi, affetti da Sma e curati con la prima terapia genica a cui si sottopongono 3mila pazienti

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L'Aifa (Agenzia italiana del farmaco) segnala sul suo sito due casi fatali di insufficienza epatica acuta che si sono verificati in due bambini di 4 e 28 mesi, affetti da atrofia muscolare spinale (Sma) e trattati con il farmaco Zolgensma. Zolgensma è la prima terapia genica contro la Sma, approvata dall'Aifa nel 2021 e a carico del Servizio sanitario nazionale per tutti i bambini affetti dalla patologia e sotto i 13,5 kg di peso. Al momento, i pazienti curati con questo farmaco, dal costo elevato, sono circa 3.000.

L'epatotossicità, ovvero la tossicità per il fegato, segnalata con il farmaco Zolgensma (onasemnogene abeparvovec), spiega l'Aifa, si manifesta spesso come funzionalità epatica anomala o come aumento delle aminotransferasi.

Tuttavia, sono stati segnalati danno epatico acuto grave o insufficienza epatica acuta, anche con esito fatale. Il meccanismo sottostante, sottolinea l'agenzia, è "probabilmente correlato a una risposta immunitaria innata e/o adattativa al vettore".

L'Aifa raccomanda pertanto un regime profilattico con corticosteroidi e il monitoraggio della funzionalità epatica per almeno 3 mesi dopo l'infusione del farmaco. Ciò include il monitoraggio settimanale per il primo mese e durante l'intero periodo di riduzione graduale dei corticosteroidi, seguito da un monitoraggio bisettimanale per un altro mese e, se clinicamente indicato, anche in altri momenti.

Inoltre, i pazienti che presentano segni o sintomi indicativi di disfunzione epatica devono essere prontamente valutati per danno epatico. Nel caso in cui i pazienti non rispondano adeguatamente ai corticosteroidi, consultare un gastroenterologo o un epatologo pediatrici.

Novartis: "Resta positivo il rapporto rischi-benefici del farmaco"  Novartis Gene Therapies, azienda produttrice del farmaco Zolgensma, "crede fermamente nel profilo rischi-benefici complessivamente favorevole di onasemnogene abeparvovec". Lo afferma l'azienda farmaceutica in una nota, precisando che il farmaco è autorizzato con procedura centralizzata dall'Ema.

Queste le caratteristiche cliniche comuni di questi due casi, come si legge sul sito Aifa: la manifestazione iniziale del danno epatico è stata l'aumento asintomatico delle aminotransferasi epatiche entro le prime 1-2 settimane dopo l'infusione; la manifestazione clinica dell'epatotossicità includeva vomito, debolezza e un secondo aumento delle aminotransferasi epatiche. A seguire si è presentato un rapido deterioramento della funzionalità epatica e la progressione verso l'encefalopatia epatica e l'insufficienza multiorgano.

Il decesso si è verificato 6-7 settimane dopo l'infusione di onasemnogene abeparvovec, durante il periodo di riduzione graduale della dose di corticosteroidi. Zolgensma, si sottolinea, "è sottoposto a monitoraggio addizionale. Ciò permetterà la rapida identificazione di nuove informazioni sulla sicurezza. Agli operatori sanitari è richiesto di segnalare qualsiasi reazione avversa sospetta".

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