È sfuggita alla morte per miracolo dopo il devastante terremoto che ha colpito Turchia e Siria provocando oltre 40mila morti. E ora la piccola Aya, un nome che in arabo significa miracolo, trovata viva tra le macerie nel nordovest della Siria ancora attaccata al cordone ombelicale, sarebbe scampata a un tentativo di rapimento. Per questo motivo i sanitari dell'ospedale di Afrin, dove è ricoverata, hanno deciso di trasferirla "in un luogo sicuro".
Secondo quanto scrive la Bbc online, la direzione sanitaria ha adottato la misura precauzionale per proteggere la neonata da possibili rapimenti e adozioni fraudolente dopo il "tentato sequestro". Pochi giorni fa il direttore dell'ospedale aveva sospettato di un infermiere, dopo averlo scoperto a fotografare Aya nella sua culla e convinto che la volesse rapire lo ha licenziato. Lunedì, alcuni uomini armati, accompagnati dallo stesso infermiere, sono quindi entrati nell'ospedale e hanno picchiato il direttore. Il capo della direzione sanitaria, Ahmad Hajj Hassan, ha smentito le affermazioni apparse sui social media secondo cui si tratterebbe di un tentato sequestro.
"Le accuse di rapimento sono state un malinteso. Si trattava di una questione interna all'ospedale e non aveva alcun legame con la bambina", ha dichiarato. Tuttavia, la piccola è stata trasferita in un luogo sicuro in quanto negli ultimi giorni diverse persone si sono presentate in ospedale sostenendo di essere parenti di Aya, il che ha spinto l'ospedale a chiedere un servizio di sorveglianza.
La storia della piccola Aya ha commosso il mondo e migliaia di persone si sono offerte di adottarla. La direzione sanitaria ha deciso di agire con cautela nel processo di adozione.