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Messina Denaro, il legale: "E' grave, in carcere non curato bene" | Ma i medici: "Condizioni generali buone"

L'avvocato del boss (che è anche sua nipote) mette in dubbio il livello di cure a cui è sottoposto nel carcere de L'Aquila. Fonti sanitarie e carcerarie, però, smentiscono

Secondo i medici che hanno in cura Matteo Messina Denaro, le condizioni di salute dell'ex super latitante "sono buone". La precisazione arriva dopo che Lorenza Guttadauro, legale di fiducia e nipote del boss, ha parlato di "gravi condizioni di salute". Per l'avvocato, infatti, "la cella non può essere paragonata a un ambulatorio medico. Non so se lo stanno curando bene". Fonti sanitarie e carcerarie, però, hanno replicato che quanto riportato dal legale "non corrisponde al quadro clinico".

Affetto da un tumore al colon, Messina Denaro sta combattendo contro il male sostenendo le sedute di chemioterapia in un ambulatorio ad hoc ricavato di fronte alla cella del carcere di massima sicurezza de L'Aquila, dove è detenuto in regime di 41bis nel. Il legale Guttadauro ha parlato della situazione del capomafia in relazione al primo interrogatorio, avvenuto il 13 febbraio, in cui il procuratore Maurizio De Lucia e l'aggiunto Paolo Guido hanno trovato il detenute "lucido, sereno e con tutte le cure necessarie". 

Già dopo l'arresto si parlava delle precarie condizioni di salute del boss. Anche la responsabile della clinica dove Messina Denaro si stava curando ne aveva parlato all'indomani del blitz. "Ti resta poco da vivere", aveva detto Alessia Randazzo invitando Messina Denaro a "confessare" i suoi crimini.

Il primo faccia a faccia coi pm  Nel suo primo interrogatorio in carcere Matteo Messina Denaro non ha scelto il silenzio. Per oltre un'ora ha risposto alle domande del procuratore Maurizio De Lucia e dell'aggiunto Paolo Guido, che erano arrivati da Palermo per interrogare il boss arrestato il 16 gennaio alla clinica La Maddalena. I due magistrati nel carcere de L'Aquila dove Messina Denaro è detenuto e curato nella stessa saletta dove si è svolto il colloquio. E sono andati via dopo circa tre ore. Ma gran parte del tempo è stato impiegato per la preparazione del confronto. Ma dal confronto col boss non sembra siano arrivati contributi significativi per l'inchiesta. Tanto è vero che tutto si è risolto in poco tempo e il verbale non è stato neppure secretato. 

Trovati in un covo gli storici Ray-Ban di Messina Denaro

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Gli storici Ray-Ban da sole a goccia che indossava Matteo Messina Denaro da ragazzo, una bottiglia di champagne e il libro "Facce da mafiosi": sono le ultime scoperte fatte dai carabinieri di Trapani nel corso di una perquisizione nella casa della famiglia del capomafia, in via Alberto Mario a Castelvetrano. Si tratta dell'ultima abitazione del boss prima dell'inizio della latitanza: lì Messina Denaro viveva con la madre. In molte foto da giovane il padrino appare con gli occhiali da sole ritrovati.  

Proseguono le chemioterapie in carcere  Messina Denaro viene sottoposto nell'ambulatorio del carcere di massima sicurezza dell'Aquila, realizzato in una stanza di fronte alla cella dove è al 41 bis, alle chemioterapie necessarie. La terapia per la cura del tumore dura circa 4 ore. All'ultima somministrazione, avvenuta a inizio febbraio, il boss sembrava in buone condizioni. La sua salute è monitorata da una equipe di oncologi dell'ospedale de L'Aquila. Ad assistere il boss c'è sempre una infermiera, un oncologo e un anestesista, oltre al personale della struttura penitenziaria.

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