Quarta serata del Festival di Sanremo 2023, quella dedicata ai duetti. Diverse le performance degne di nota: Giorgia ed Elisa hanno dato vita a una gara di bravura, Mengoni intenso e virtuosistico, elegante Tananai insieme a Biagio Antonacci. Emozionante Lazza con Emma e Laura Marzadori, mentre Elodie ha mostrato il suo lato più aggressivo.
SANREMO 2023
La classifica - I meme - Tutti momenti top (e flop)
La cronaca: prima serata - seconda serata - terza serata - quarta serata (duetti) - Finale
Le pagelle: prima serata - seconda serata - terza serata - quarta serata (duetti) - Finale
I look: i top e i flop - I dettagli strani - Chiara Ferragni (finale) - Chiara Ferragni (prima serata) - Francesca Fagnani - Paola Egonu - Chiara Francini
Ariete e Sangiovanni "Centro di gravità permanente" (Franco Battiato) - Si misurano con un gigante e con una canzone iconica. Bella l'idea di far partire Ariete seduta sulla sedia a dondolo citando la foto di copertina dell'album "La voce del padrone", peccato che poi l'esecuzione sia troppo infarcita di imprecisioni. 5
Will e Michele Zarrillo "Cinque giorni" (Michele Zarrillo) - L'incontro di vocalità è purtroppo penalizzante per Will che con la sua voce giovane non riesce a imprimere la necessaria drammaticità al brano. E quando entra Zarrillo il confronto è ancora più stridente. 5,5
Elodie e BigMama "American Woman" (The Guess Who, reinterpretata da Lenny Kravitz) - Se con "Due" ha mostrato il suo lato più suadente e sensuale, stasera tira fuori la grinta animalesca e si mangia il palco. Il pezzo forse non è quello che può far presa sul pubblico più generalista ma l'interpretazione fa centro. 8
Olly e Lorella Cuccarini "La notte vola" (Lorella Cuccarini) - Prendi una canzone simbolo degli anni 80 e portala nel 2023, con tutti rischi che questo comporta. Olly trasfigura il pezzo con beat e parti rappate che i più nostalgici faranno fatica a digerire, mentre al suo fianco Lorella Cuccarini canta e balla in forma strepitosa, come fosse entrata nella macchina del tempo. 6 (8 per la Cuccarini)
Ultimo e Eros Ramazzotti Medley di Eros Ramazzotti - Un duetto il cui senso finisce con l'essere travisato: alla fine diventa un mini concerto di Ramazzotti in cui Ultimo si ritaglia un po' troppo il ruolo di spalla. Comprensibile quando hai a che fare con un monumento, però... 6 (8 a Eros Ramazzotti)
Lazza, Emma e Laura Marzadori "La fine" (Nesli, reinterpretata da Tiziano Ferro) - Da una parte la grinta e la passione di Emma e dall'altra il tocco classico di Laura Marzadori, con Lazza in mezzo a fare da ponte avendo nelle sue corde entrambe le caratteristiche. Ne esce una versione con un arrangiamento sontuoso e ricca di pathos. 8
Tananai, Don Joe e Biagio Antonacci "Vorrei cantare come Biagio" (Simone Cristicchi) - La canzone di Cristicchi su Biagio è il gancio per fare entrare il vero Antonacci e far partire una versione rilassata e divertita di "Sognami" nella quale tra i due traspare una bella intesa. 7,5
Shari e Salmo Medley di Zucchero - Un duetto dalle due facce: traballante la versione di "Hai scelto me" cantata solo da Shari, esplosiva quella di "Diavolo in me" di Salmo dove lei fa più che altro da controcanto. 6+
Gianluca Grignani e Arisa "Destinazione paradiso" (Gianluca Grignani) - Portano sul palco quello che sono senza sovrastrutture: pregi e difetti, punti di forza e fragilità. E così l'intreccio di voci, con Arisa che armonizza a dovere, regge bene fino a un certo punto, quando sull'onda dell'entusiasmo perdono il filo e il finale diventa un caos (poco) organizzato. 6,5
Leo Gassmann, Edoardo Bennato e Quartetto Flegreo Medley di Edoardo Bennato - Chitarra acustica, armonica e un quartetto d'archi per un medley che parte da "A cosa serve la guerra", con un tocco di attualità, passa per "L'isola che non c'è" e arriva a "Capitan Uncino". L'impasto è piacevole e Gassmann riesce a non sfigurare al cospetto di un pezzo della nostra storia folk-rock. 7+
Articolo 31, Fedez Medley Articolo 31 - J-Ax e Dj Jad riportano sul palco gli anni 90 snocciolando uno dopo l'altro i loro successi che hanno marchiato quel decennio. E lo fanno con un entusiasmo tale che Fedez finisce con il fiatone. 6,5
Giorgia e Elisa "Luce (Tramonti a nord est)" (Elisa) / "Di sole e d’azzurro" (Giorgia) - Più che un duetto un incontro d'anime, con le due cantanti che si dividono equamente le parti delle strofe e cantano all'unisono i ritornelli, senza mai perdere il contatto fisico e visivo tra loro. Una gara di bravura sottolineata da una standing ovation. 8
Colapesce Dimartino e Carla Bruni "Azzurro" (Adriano Celentano) - I due si adeguano al timbro della Bruni e così ne esce una versione rispettosa dell'originale ma molto elegante e vocalmente soffusa. L'iconicità del pezzo fa comunque sì che alla fine diventi una festa con tutto il teatro che canta. 7+
Cugini di Campagna e Paolo Vallesi "La forza della vita" (Paolo Vallesi) / "Anima mia" (Cugini di Campagna) - Un duetto tutto giocato sul contrasto tra Vallesi a voce piena e Nik che rispolvera il falsetto abbandonato per la canzone in gara. Non capiterà spesso di sentire "La forza della vita" in falsetto, ma questo non significa sia per forza un male. 6-
Marco Mengoni e Kingdom Choir "Let It Be" (The Beatles) - Per la sua performance Mengoni punta su una scelta di qualità, appoggiandosi a uno dei cori gospel più importanti del mondo. Lui canta arrampicandosi su tonalità impossibili mentre il coro dà calore al tutto. E giocare la carta dei Beatles significa andare sul sicuro. 8
gIANMARIA e Manuel Agnelli "Quello che non c'è" (Afterhours) - gIANMARIA sceglie di misurarsi con un brano intenso degli Afterhours prendendosi i suoi rischi. Agnelli accompagna prima al piano poi raggiunge gIANMARIA chitarra in mano. Ne esce una bella versione scura e carica di energia dove il giovane non sfigura. 6,5
Mr. Rain e Fasma "Qualcosa di grande" (Lùnapop) - Mr. Rain cuce delle barre iniziali, Fasma entra con quintali di autotune. Il risultato è una versione che sta a metà strada tra l'originale e la rivisitazione completa. Nel complesso però la portano a casa con mestiere. 6,5
Madame e Izi "Via del Campo" (Fabrizio De André) - Madame decide di portare un brano che tematicamente si aggancia alla sua canzone in gara e per farlo si presenta in una versione compiutamente da interprete. Ne esce bene, anche se con un filo di autotune ad aiutarla sul ritornello. L'apporto di Izi è abbastanza contenuto ma l'impasto di voci funziona. 7
Coma_Cose e Baustelle "Sarà perché ti amo" (Ricchi e Poveri) - Carina l'idea di presentarsi in quartetto al microfono come i Ricchi e Poveri originali, con Fausto e California affiancati da Rachele e Bianconi. Meno entusiasmante la resa, che si limita a rendere l'arrangiamento quel tanto di indie che non disturba. 6-
Rosa Chemical e Rose Villain "America" (Gianna Nannini) - Anche in questo caso il modello di riferimento non viene tradito più di tanto, solo irrobustito da un riff hard rock. Rosa ci mette lo sberleffo (con tanto di sex toy brandito) e Rose la voce. Potevano osare di più. 6
Modà e Le Vibrazioni "Vieni da me" (Le Vibrazioni) - In un palco sovraffollato le due band si fondono per una versione calligrafica del successo delle Vibrazioni. L'impressione che siano i Modà ospiti di Sarcina e compagni e non viceversa però l'esecuzione è efficace. 7-
Levante e Renzo Rubino "Vivere" (Vasco Rossi) - Levante prende la canzone di Vasco e la fa sua interpretandola con bella dinamica, passando dal sussurrato al gridato in un'ampia scala di sfumature. Rubino si limita ad accompagnare al piano e non canta. 6
Anna Oxa e Iljard Shaba "Un'emozione da poco" (Anna Oxa) - Per lei questa esibizione è l'occasione di cucire passato e presente. La prima parte è un'esecuzione abbastanza fedele all'originale brano con cui debuttò al Festival, per poi legarsi all'oggi con un finale evocativo tutto archi e vocalizzi e due acuti impossibili a chiudere. 7,5
Sethu e Bnkr44 "Charlie fa surf" (Baustelle) - Una performance a tutto tondo dove l'esecuzione si accompagna alla coreografia che vede Sethu e la band cantare da seduti o surfando sulle sedie. Atmosfera leggera, che non guasta. 6+
LDA e Alex Britti "Oggi sono io" (Alex Britti) - LDA interpreta la parte bassa della canzone, lasciando trasparire un'emozione che pesa sul fiato. Molto meglio quando sale sulle parti più acute e il controllo è meno necessario. Britti accompagna e guida con grande maestria. 6,5
Mara Sattei e Noemi "L'amour toujours" (Gigi D’Agostino) - Mara Sattei conduce e Noemi impreziosisce dovendo adeguarsi a tonalità che non le permettono di esprimersi al massimo. Ne escono comunque bene puntando sul fascino e gestualità. 6,5
Paola & Chiara con Merk & Kremont Medley di Paola & Chiara - Merk & Kremont confezionano per le sorelle Iezzi un vero e proprio mixtape dove in mezzo ai loro successi trovano spazio echi di Madonna, Kylie Minogue e altro. Va da sé che ad aprire e chiudere ci sia "Festival", per celebrare il luogo da cui la loro avventura riparte. 6,5
Colla Zio e Ditonellapiaga "Salirò" (Daniele Silvestri) Per una sera Ditonellapiaga diventa parte a tutti gli effetti del collettivo milanese. Il brano si presta all'atteggiamento giocoso dei Colla Zio e ne esce un'esibizione divertente ma senza particolari guizzi. 6+