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Chiara Ferragni: "Il silenzio non mi appartiene"

La violenza di genere, l'attivismo, il rapporto con i social... l'influencer si racconta senza filtri

IPA

Chiara Ferragni ha esordito sul palco del Festival di Sanremo portando un messaggio chiaro: "Pensati libera" c'era scritto sulla stola che ha sfoggiato durante la prima serata. E proprio la libertà delle donne è una delle battaglie che porta avanti con orgoglio, anche collaborando con l'associazione D.i.Re., rete nazionale di antiviolenza. "Il silenzio non mi appartiene" ha detto l'influencer a Vanity Fair in un'intervista, in cui ha parlato delle forti limitazioni e pressioni subute da ex fidanzati e la sua voglia di dire basta, e farlo davanti ai suoi 28,5 milioni di follower.

Chiara Ferragni saluta la montagna con un bagno al gelo

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Vittima di violenza   "Non voglio fare nomi, ma ho avuto storie con uomini che, in modi diversi, hanno cercato di svalutarmi. Volevano decidere al posto mio, limitare la mia libertà: 'Così non ti puoi vestire', 'Questo non lo puoi fare'. Qualcuno ha anche cercato di isolarmi dagli amici, dicendo che non andavano bene per me" ha confessato Chiara Ferragni a Vanity Fair. "Quando mi è successo, non sapevo che queste fossero forme di violenza psicologica. Purtroppo, quando sei innamorata cerchi delle motivazioni, costruisci delle scuse. Io mi dicevo: forse fa così perché è geloso, un po' possessivo", ha proseguito. Ci è voluto del tempo perché imparasse a dare le cose il giusto nome, come lei stessa racconta: "Mi rendo conto adesso che ero io la prima a tentare di normalizzare quei comportamenti. E invece è veramente importante dirsi e dire che non è normale, e sapere che da quel genere di relazioni devi solo scappare, senza dare una seconda occasione". Si fa fatica a raccontare, perché senti che c’è qualcosa di sbagliato, e provi vergogna", ha detto Chiara che invece ora ha capito quanto sia importante la condivisione di determinati problemi.


Il cambiamento parte dall'educazione   L'educazione dei propri figli è la prima mossa da fare per cambiare il mondo di domani, e questo Chiara Ferragni lo sa bene. Lei e Fedez insegnano a Leone e Vittoria che non ci sono cose "da maschio" e cose "da femmina". "Abbiamo intrapreso un percorso per decostruire gli stereotipi e mi pare che funzioni... Per me è fondamentale educare i miei figli all’idea che possono essere chi vogliono e che non verranno mai giudicati per le loro scelte. Credo che se tutti crescessimo sentendoci dire questa cosa, vivremmo in una società con meno problemi... E poi, oltre alle parole, contano gli esempi: inutile parlare di parità se poi in casa fa tutto la mamma mentre il papà sta in poltrona" ha spiegato.


Gli attacchi degli hater
Chiara Ferragni racconta anche come faccia a sopportare le critiche e gli attacchi che continuamente le arrivano sui social. "All’inizio non capivo perché mi dovessero insultare, poi mi sono resa conto che è la vita. Purtroppo, la gente è molto più portata a dire una cosa negativa che una positiva. Io vivo grazie ai social, mostro parte della mia vita sui social, è normale che sia più bersagliata" ha detto. E davanti agli attacchi che fanno più male mette in atto una tattica infallibile: "Cerco di pensare che mi è già successo, e sono sopravvissuta. E mi ricordo che il nostro cervello, di fronte a venti commenti positivi e uno di critica, ha l’assurda capacità di focalizzarsi solo su questo". A ferirla sono soprattutto i commenti di chi la giudica in quanto madre: "Trovo quei ragionamenti senza senso e mi viene solo voglia di sfidarli. Di postare una foto mezza nuda e pensare: dai, incazzatevi".


Il rapporto con i social  Per Chiara Ferragni Instagram non è solo il luogo in cui postare selfie, ma uno spazio reale in cui parlare degli argomenti che le stanno a cuore: "Per me la cosa più bella di tutte è essermi creata il mio posto nel mondo, e da lì poter parlare a milioni di persone. I social hanno eliminato quello stato di dipendenza dai media tradizionali che potevano dire di te cose sbagliate o false e tu li dovevi inseguire. Adesso sei tu che racconti, spieghi. Spero che i social diventino sempre più luoghi di attivismo".

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