Alfredo Cospito, Nordio respinge l'istanza di revoca del 41 bis: "Pericolo di comunicazioni con l'esterno"
La difesa annuncia il ricorso. Il regime di carcere duro per l'anarchico era stato disposto il 4 maggio 2022. Delmastro e Ostellari: "Lo Stato non si fa intimidire e non cede ai ricatti"
L'anarchico Alfredo Cospito, in sciopero della fame da oltre tre mesi, deve restare al 41 bis, il regime del carcere duro. Lo ha stabilito il ministro della Giustizia, Carlo Nordio, respingendo l'istanza di revoca avanzata dall'avvocato difensore Flavio Rossi Albertini, che ha annunciato il ricorso. Il 41 bis era stato disposto il 4 maggio 2022, dall'allora ministro Marta Cartabia, per la durata di quattro anni. Il ministero ritiene che "ci sia il pericolo che Cospito possa comunicare con l'esterno".
La decisione di Nordio è arrivata con un provvedimento articolato. A comunicarlo al legale di Cospito è stato il direttore del carcere di Opera, dove al momento è detenuto l'anarchico dopo il suo trasferimento dalla casa circondariale di Bancali, a Sassari, per l'aggravarsi delle sue condizioni di salute. La decisione del ministro tiene conto anche del parere trasmesso dalla Dna a via Arenula nei giorni scorsi nella quale si afferma sostanzialmente che per "contenere l'indubbia carica di pericolosità sociale del detenuto" potrebbe essere "idoneo" anche il regime "dell'alta sicurezza" ma l'ultima risposta spetta "all'autorità politica".
Nel ricorso a Nordio, l'avvocato Flavio Rossi Albertini faceva riferimento a "fatti nuovi" non "sottoposti alla cognizione del Tribunale di Sorveglianza di Roma". Il difensore dell'anarchico, in particolare, faceva riferimento alle motivazioni della sentenza della Corte d'Assise di Roma con cui nel 2019 ha assolto tutti gli imputati, ritenuti legati a movimenti anarchici, dall'accusa di associazione con finalità di terrorismo disponendo condanne per altre fattispecie minori. I giudici hanno depositato le motivazioni il 13 dicembre. Nel documento i magistrati capitolini "escludono l'esistenza, presso il centro sociale Bencivenga", nella zona di via Nomentana a Roma, di una "cellula presuntivamente ritenuta affiliata alla Federazione anarchica informale (Fai)". Il riferimento è ai "legami e ai confronti epistolari intrattenuti tra gli imputati e Cospito". Sull'anarchico abruzzese si afferma che non "vuole manipolare la personalità di uno degli imputati e strumentalizzare il giovane anarchico facendone veicolo all'esterno della propria posizione politica".
"Istigava la galassia anarchica" -
Alfredo Cospito ha istigato la galassia anarchica ad azioni violente e il pericolo di comunicazioni dal carcere continua a sussistere. E' una delle motivazioni - a quanto si è appreso - alla base del provvedimento con cui il ministro Nordio ha rigettato l'istanza di revoca del 41 bis. A pesare, anche la sussistenza della pericolosità sociale dell'anarchico, rimasta immutata. A inizio febbraio Alfredo Cospito parlando col consigliere lombardo Michele Usuelli aveva negato la notizia di continuare a dare ordini agli anarchici.
Delmastro: "Bene ministro Nordio, lo Stato non si fa intimidire" -
"Massima condivisione della scelta del ministro Nordio di rigettare la richiesta di revoca anticipata del 41 bis ad Alfredo Cospito. Il governo non cede ai ricatti, lo Stato non si fa intimidire dalle violenze degli anarchici. La pericolosità sociale di Cospito è decisamente allarmante e nulla può fare indietreggiare il Governo sulla legislazione speciale per contrastare criminalita' organizzata e terrorismo". Così in una nota Andrea Delmastro delle Vedove, deputato di Fratelli d'Italia e sottosegretario alla Giustizia.
Il sottosegretario Ostellari: "Lo Stato non cede ai ricatti" -
"Condivido e sostengo la decisione del ministro Nordio", ha dichiarato il sottosegretario alla Giustizia, Andrea Ostellari. "Allo stato attuale, fino a diverse indicazioni da parte del personale medico e della magistratura, non sussistono ragioni che giustifichino diversi intendimenti. La pericolosità del soggetto è nota e certificata e lo Stato non cede ai ricatti o alle intimidazioni dei violenti".
Garante detenuti: "Situazione potrebbe precipitare" -
E sulle condizioni di salute di Cospito è intervenuto Mauro Palma, garante nazionale dei detenuti. "Ieri ho visto Alfredo Cospito al carcere di Opera per verificare le sue condizioni di salute. E' costantemente e ben monitorato dai medici ma, pur essendo attualmente in condizioni decenti, la situazione potrebbe precipitare da un momento all'altro. Parliamo pur sempre di una persona di 55 anni che non si nutre da troppo tempo", ha detto Palma.