A "Controcorrente"

Sex working, l'insegnante di bondage: "Dall'Italia a Copenaghen per lavorare senza pregiudizi"

Beatrice Giugliuto a "Controcorrente": "Nel nostro Paese ero considerata una sporcacciona, in Danimarca posso pagare le tasse"

Dall'Italia si è trasferita in Nord Europa, a Copenaghen, per lavorare lontano dai pregiudizi riservati al sex working. Si tratta di Beatrice Gigliuto, esperta e insegnante di bondage, che a "Controcorrente" parla del suo lavoro e della scelta di lasciare il Paese dove è nata e cresciuta. "In Italia sono stata vista come una sporcacciona - racconta Beatrice che oggi è considerata una delle insegnanti di bondage più famose in Europa - su internet, invece, ricevevo commenti molto pesanti". 

Dopo anni di lavoro in Italia e diversi spettacoli all'estero, l'esperta ha deciso di trasferirsi in Danimarca dove ha trovato una realtà molto differente. "Il mio lavoro qui è considerato divertente o affascinante in quanto diverso, ma non è mai oggetto di 'attenzione viscida' nei mie confronti", considera. 

Ma le differenze rispetto al nostro Paese sono molte e riguardano diversi aspetti. Il sex working in Danimarca è legale ed è soggetto a tassazione da parte dello Stato. "Quando ho aperto la partita Iva - spiega Beatrice - ho avuto la possibilità di scegliere tra ben quattro voci: sono infatti contemplate diverse discipline correlate al body working, ossia per tutti coloro che lavorano con il proprio corpo". In Italia, invece, l'insegnante di bondage non poteva dedicarsi esclusivamente a questa attività, ma per pagare regolarmente le tasse svolgeva il lavoro di social media manager. "Questo dice molto sulla nostra cultura e sulla nostra società", conclude Beatrice che non ha nessuna intenzione di tornare a vivere in Italia perchè "queste attività come il suo lavoro vengono viste come un qualcosa di nascondere".