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Gb, antitrust blocca l'affare Microsoft-Activision: richiesta la cessione di Call of Duty

L'ente CMA teme che l'acquisizione possa avere un impatto negativo sul mercato britannico e suggerisce le condizioni per finalizzarla: tra queste, la rinuncia alla saga sparatutto

Ufficio stampa

È arrivato il riscontro tanto temuto da Microsoft: l'ente britannico Competition and Markets Authority (CMA), uno dei principali gruppi antitrust internazionali, ha espresso il suo parere sull'acquisizione di Activision Blizzard, dichiarandosi contrario alle condizioni attuali proposte dalla società di Redmond. L'affare da 68,7 miliardi di dollari potrebbe saltare, a meno che Microsoft non rinunci a qualcosa: nel mirino c'è Call of Duty.

Poco più di un anno fa, Microsoft ha presentato un'offerta miliardaria (la più costosa nella storia dei videogiochi) per acquisire il gruppo Activision Blizzard King all'interno di Xbox Game Studios, un'operazione che avrebbe garantito al colosso statunitense il controllo di tutti gli studi e di proprietà intellettuali come Call of Duty, Overwatch, Diablo e Crash Bandicoot.

L'accordo tra le due parti, raggiunto nel gennaio dello scorso anno, non può essere finalizzato senza l'approvazione dei principali organi di antitrust internazionali, che al momento sembrano avere opinioni contrastanti. L'ente CMA ha fornito la sua valutazione, ritenendo l'acquisizione "dannosa per il mercato britannico" e citando potenziali rischi che potrebbero sorgere se l'accordo andasse in porto, tra cui prezzi più alti, meno possibilità di scelta per i giocatori del Regno Unito e un minor bisogno d'innovare da parte del gigante americano per la sua divisione Xbox.

Tra le preoccupazioni c'è anche il cloud gaming, con l'ente britannico che sostiene come Microsoft e Xbox controllino già una buona fetta di mercato nel Regno Unito con l'assetto attuale e teme che la situazione possa solo "peggiorare" dopo l'acquisizione di Activision Blizzard King e l'inserimento di giochi come Call of Duty o Diablo nel catalogo di Xbox Cloud Gaming.

Il verdetto finale sarà emesso il 26 aprile, ma l'ente CMA si dice disposto a rivalutare la propria posizione nel caso in cui Microsoft decidesse di seguire uno dei tre scenari proposti dall'antitrust britannico: la cessione del segmento di business che si occupa di Call of Duty, la vendita dell'intera divisione di Activision oppure la cessione delle divisioni Activision e Blizzard (mantenendo il controllo di King e di franchise come Candy Crush), con conseguente rinuncia a Call of Duty, World of Warcraft e altre proprietà intellettuali di spicco.

L'antitrust, insomma, crede che il brand di Call of Duty sia troppo importante per lasciarlo nelle mani di Microsoft, e nonostante la promessa da parte dell'azienda di offrire gli stessi giochi, parità di contenuti e prezzo anche su console Nintendo e PlayStation per i prossimi dieci anni, crede che questa manovra possa causare danni alle aziende concorrenti (Sony, principalmente).

Con l'antitrust statunitense che si è già detta espressamente contraria all'acquisizione, Microsoft deve assolutamente tentare di convincere l'ente CMA per far leva sulle altre "big" globali, così da finalizzare l'accordo. L'antitrust del Regno Unito pare disposto a valutare soluzioni alternative alle tre proposte finora, con la casa di Redmond che deve agire in fretta per evitare di perdere definitivamente l'opportunità di chiudere l'affare con Activision Blizzard King.

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