Women Power

Allegra Errani: "Le scorciatoie per il successo non esistono"

Allegra Errani, Country Marketing Manager di Hana Group, racconta la sua storia a Tgcom24 

di Carlotta Tenneriello

 

Allegra, partiamo da te. Che bambina sei stata, cosa sognavi di fare da grande?
Una bambina tranquilla, coccolata, stimolata a migliorarsi. Sono da sempre stata portata alle relazioni sociali e nei miei ricordi sono sempre circondata da famigliari o amici.  Le storie che più mi facevano sognare erano quelle ambientate in Paesi lontani, il viaggio e la scoperta mi hanno affascinato da sempre. Il mio momento preferito erano le partenze con i miei genitori e mio fratello: che fosse viaggio o vacanza sapevo che sarebbero state giornate stupende. Negli anni ho sognato di diventare diverse cose, ma ogni lavoro che mi immaginassi prevedeva una buona dose di aerei, navi e località mai viste prima.

Dai sogni alla realtà: cosa hai deciso di fare per iniziare il tuo percorso professionale?
Gli anni del liceo classico mi hanno dato una base strutturata di cultura generale, che ho deciso di ampliare con gli studi universitari in Relazioni Internazionali. I corsi di laurea in Scienze Politiche consentono di comprendere al meglio le interconnessioni economiche, sociali e politiche della scena globale, con un importante rafforzamento delle conoscenze linguistiche: una formazione generale ma profonda che lascia campo aperto all’applicazione pratica in aziende pubbliche e private dei settori più diversi.

Dalla scuola al mondo del lavoro: com’è andata?
Sono stata selezionata da Giorgio Armani Spa per uno stage, attraverso un programma universitario di percorsi di tirocinio all’interno di importanti realtà aziendali. Ormai tutti gli atenei offrono moltissime opportunità per muovere i primi passi in contesti aziendali, e vanno colte. Sicuramente il passaggio dal mondo degli studi a quello del lavoro è brusco, e non si è mai veramente preparati; ricordo l'agitazione mista alla voglia di dimostrare, ma l’unico vero consiglio utile per affrontare questo passaggio è quello di porsi con umiltà e voglia d'imparare.

Essere donna nel mondo aziendale a volte non è facile…
E’ vero, spesso non lo è. Le mie esperienze sono state positive ma non possiamo negare che troppo frequentemente assistiamo, in differenti contesti, a trattamenti impari. Il mondo del lavoro viaggia veloce, mentre le organizzazioni sociali si basano ancora su vecchi modelli: ed ecco le donne nella terra di mezzo come giocolieri a cercare di destreggiarsi tra i vari ambienti. Il cambiamento però, seppur in ritardo e con lentezza, è in atto ed è tangibile. Confido davvero che le nuove generazioni guardino a questi temi attraverso lenti diverse, e credo fermamente nel ruolo guida di chi ora è alle posizioni di comando. 

Hana Group, una realtà che bisogna conoscere: com’è iniziata la tua avventura?
Dalla voglia di approcciare un prodotto e un settore nuovo. Hana Group è uno dei leader mondiali nel retail di cucina panasiatica, presente in 12 Paesi nel mondo, con circa 1500 punti vendita. Un ambiente di lavoro internazionale e dinamico. Per la prima volta, faccio esperienza in una azienda non italiana e mentalità, strategie e approccio al risultato sono differenti; inoltre, dopo anni in headquarters, mi trovo a lavorare in una “filiale estera” invece che in sede centrale e adattare direttive globali a un mercato specifico, una bella sfida. Sono fermamente convinta che non si dovrebbe mai smettere di mettersi alla prova… Solitamente si rimane stupiti dalle proprie capacità, una bella iniezione di autostima! 

Vita privata e impegni professionali: complicato?
Molto. La buona notizia è che con il passare del tempo si impara a gestire questo equilibrio delicato, la cattiva è che a volte succede solo dopo parecchi errori e pagandone il prezzo per intero. Questo tipo di abilità e consapevolezza arriva solo con l’esperienza e la pratica, non esiste un trucco veloce per il giusto bilanciamento e non è possibile accelerare sui tempi; ognuno deve trovare a tentativi la strada più consona alla propria vita. Nel mio caso, ho imparato che la strategia più funzionale è la divisione degli spazi: auto imporsi di non pensare al lavoro nei momenti a casa, e viceversa. Più facile a dirsi che a farsi, ovviamente.  

Qualcosa su di te: curiosità e hobby.
Tengo fede ai miei sogni di bambina: viaggio appena posso. Viaggiare, per me, è senza alcun dubbio il modo migliore per sedare la perenne curiosità di nuove esperienze. È come vivere di persona un libro, una mostra, un film: gli occhi si riempiono ogni volta di cose nuove, mai viste prima, e la mente è forzata ad aprire i suoi confini. E poi il viaggio si combina perfettamente con l’altra mia grande passione: il cibo. Da più di dieci anni mi occupo per lavoro di comunicazione di ristoranti e cibo, ma l’amore per la cucina risale a molto prima e ci sarà sempre, dato che ho anche sposato uno chef. Sono anche una grande appassionata di storia militare: un interesse particolare, lo so, ma che aiuta a sviluppare competenze strategiche. Il mio più grande sogno però rimane lo stesso di sempre: visitare tutti i Paesi del mondo… Attualmente sono a 47!

Un tuo suggerimento alle ragazze che vogliono fare un percorso di carriera.
La costruzione di una carriera passa necessariamente da anni di apprendimento, le scorciatoie per il successo non solo non esistono, ma anzi sono dannose. Quindi non bisogna avere paura di rimboccarsi le maniche e imparare, anche in ambiti non necessariamente attinenti a quelli a cui si aspira: all’inizio del percorso lavorativo fare esperienza in competenze diverse aiuta a capire i propri punti di forza e quelli in cui si può migliorare. Un’altra componente imprescindibile, che può sembrare scontata ma nel nostro Paese purtroppo è ancora molto migliorabile, riguarda la conoscenza delle lingue straniere, una conoscenza vera e non scolastica. Studiare, formarsi, fare esperienza e continuare a migliorarsi fa davvero la differenza.