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Moda, stop alle pellicce animali: cosa cambierà dall'autunno

La svolta definitiva del brand Herno, già annunciata anche a Pitti di gennaio, è ormai ufficiale. Plauso da Lav: "Decisione etica"

Ufficio stampa

Basta pellicce animali. L'impegno a non utilizzarle, né commercializzarle, arriva ora ufficialmente da parte di un brand che da oltre 70 anni rappresenta una delle eccellenze del made in Italy, pioniere nell'introduzione di tessuti sempre più performanti. Questa decisione storica avrà effetto a partire dalle collezioni del prossimo autunno inverno.


Con il suo addio alle pellicce animali, Herno conferma così di aver aderito allo standard internazionale Fur Free Retailer, la coalizione di oltre 50 organizzazioni di tutto il mondo che lavorano insieme per porre fine allo sfruttamento e all'uccisione degli animali per la loro pelliccia. Questa svolta definitiva arriva in coerenza con la scelta stilistica già annunciata dal brand lo scorso anno, con quanto presentato a Pitti a gennaio e, a breve, durante la Fashion Week donna in programma a Milano a partire dal 21 febbraio prossimo. 
 

"La moda italiana e globale ha sempre più bisogno di brand virtuosi che compiano scelte positive per la salvaguardia dell'ambiente e degli animali, anche in una concreta attuazione degli Obiettivi di Sviluppo Sostenibile dell'Agenda Onu 2030", spiega Simone Pavesi, Responsabile Lav Area Moda Animal Free. "Data la schiacciante evidenza di pratiche disumane nell'industria della pelliccia e la disponibilità di così tante opzioni diverse per tessuti caldi e alla moda - sottolinea Joh Vinding, presidente della Fur Free Alliance -, brand come Herno riconoscono che non c'è futuro per la pelliccia". 

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