Hugh Jackman padre fragile in "The Son"
Al cinema dal 9 febbraio il nuovo film di Florian Zeller, dopo "The Father", presentato al Festival di Venezia
Hugh Jackman è protagonista di "The Son" di Florian Zeller, già in concorso alla 79esima edizione della Mostra Internazionale d'arte cinematografica di Venezia e ora in sala dal 9 febbraio. Si tratta del secondo lungometraggio della trilogia del regista sul tema della salute mentale, dopo il grande successo di critica e pubblico raccolto con "The Father". Il film affronta la difficile situazione di due genitori alle prese con la malattia mentale del proprio figlio, ponendosi la domanda: qual è il confine tra ciò che è meglio per noi e le responsabilità che abbiamo verso gli altri e verso i nostri figli? Tgcom24 vi offre una clip esclusiva.
La trama Due anni dopo il divorzio dei genitori, il diciassettenne Nicholas non può più vivere con sua madre. Il male di vivere che sente è diventato una presenza costante e il suo unico rifugio sono i ricordi dei momenti felici di quando era bambino. Il ragazzo decide di trasferirsi dal padre Peter, che ha appena avuto un figlio dalla sua nuova compagna. Peter prova a occuparsi di Nicholas pensando a come avrebbe voluto che suo padre si prendesse cura di lui ma nel frattempo cerca di destreggiarsi tra la sua nuova famiglia e la prospettiva di un’allettante carriera politica a Washington. Tuttavia, mentre cerca di rimediare agli errori del passato, perde di vista il presente di Nicholas.
Genitori e figli La vita dei figli non corre alla stessa velocità di quella dei genitori, il loro mondo, come il loro tempo, è diverso, spesso inconoscibile, specie quando c'è di mezzo il disagio mentale. Si potrebbe sintetizzare così "The Son", una storia tratta da "Les Fils", testo teatrale dello stesso Zeller, autore di quel "The Father", vincitore del Premio Oscar alla migliore sceneggiatura non originale nel 2020 e di quello al protagonista Anthony Hopkins. Oltre a Hugh Jackman, il cast di "The Son" presenta anche Laura Dern, Vanessa Kirby, Zen McGrath, Hugh Quarshie e Anthony Hopkins.
"Sono un padre fragile come nella vita" Racconta Hugh Jackman: "In questo film come nella vita sono un padre fragile. La vulnerabilità appartiene a uomini e donne. Solo che ai ragazzi gli si chiede a un certo punto di diventare uomini mentre per le donne non c'è nessun passaggio. Zeller, tra l'altro, ci ha chiesto proprio questo: mostrare la nostra vulnerabilità. Comunque questo film mi ha cambiato come attore, ma anche come papà rispetto ai mie figli di 17 e 22 anni".
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