Terremoto, altro colpo alla Siria martoriata: "Peggio delle bombe di Assad" | Campi profughi rasi al suolo
"Cancellati" gli insediamenti occupati da anni dai siriani sfollati da altre regioni del Paese martoriate da dodici anni di guerra. Colpite decine di cittadine e paesini della valle dell'Oronte e attorno a Idlib
La devastazione del terremoto in Siria
Dopo la guerra, il terremoto. In Siria una lunga striscia di macerie, interrotta da colline e campi coltivati, si allunga in tutta la zona nord-occidentale del paese, quella più prossima al confine con la Turchia. Qui, dove si è abbattuto violento uno dei più devastanti sismi della storia, sono stati cancellati, rasi al suolo, campi di profughi siriani, sfollati da anni da altre martoriate regioni in guerra da 12 anni.
"Non ho mai provato tanto terrore, nemmeno durante i bombardamenti di Assad", è una delle ricorrenti testimonianze di sopravvissuti al sisma nelle zone nord-occidentali siriane, fuori dal controllo di Damasco e da anni esposte a frequenti bombardamenti delle forze del governo incarnato nel contestato presidente. Ma la catastrofe unisce, nel dolore e nell'impotenza, i siriani che vivono al di qua e al di là delle trincee militari erette nel corso dell'ultimo decennio tra le zone controllate dal governo centrale di Damasco, sostenuto dalla Russia e dall'Iran, e le aree sotto controllo e influenza turca.
Terremoto tra Turchia e Siria, si scava tra le macerie
Sono state colpite decine di cittadine e paesini della valle dell'Oronte e quelli attorno a
Idlib, capoluogo controllato dalla coalizione jihadista cooptata di fatto da Ankara. E' stata colpita
Afrin, dove nel 2018 si era abbattuta la pulizia etnica turca a danno delle comunità curde. Nelle aree siriane più devastate dal sisma vivono più di quattro milioni di siriani che hanno da anni urgenti bisogni umanitari. Di questi, circa tre milioni sono sfollati provenienti da altre zone afflitte dalla guerra.
Il terremoto ha colpito pesantemente
Aleppo, la metropoli siriana incessantemente bombardata nel 2016, nei suoi quartieri ribelli, dall'aviazione russa e di
Damasco. La sua cittadella - sorella maggiore di quella di
Gaziantep distrutta dal sisma - ha subito danni sembra lievi. Ma circa 50 edifici ad Aleppo sono crollati, e si scava ancora tra le macerie. Da lì il vescovo caldeo, il gesuita Antoine Audo, descrive il terremoto come "una nuova bomba tremenda, letale e sconosciuta, che cade su di noi dopo 12 anni di guerra".
I terremoti più potenti della storia
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