A Milano una ragazza di 21 anni, che faceva parte di una baby gang, chiede in giudizio uno sconto di pena dopo aver compreso i suoi errori: circa un anno fa aveva rapinato tre ragazzine postando i video delle sue bravate sui social. Ma le sue vittime, attraverso il loro legale, chiedono che la ragazza prima del patteggiamento si scusi su Tik Tok, la stessa piattaforma sulla quale aveva collezionato decine di migliaia di visualizzazioni condividendo le immagini shock delle rapine.
I fatti -
La ragazza che ha chiesto di patteggiare era la più adulta di una baby gang al femminile che contava altre tre complici minorenni e, al momento dei fatti, anche la partecipazione di ragazzino di origine egiziana. I video delle loro bravate finivano sui social registrando fino a 45mila visualizzazioni. Durante una serata di movida milanese, si sarebbero avventati su un gruppo di adolescenti, rubando cellulari e pochi spicci, arrivando ad aggredire una delle ragazze che aveva opposto resistenza con calci e pugni.
Il ravvedimento -
La ragazza ha detto di essersi pentita e di aver compreso i suoi errori spiegando di essere stata trascinata dal branco a compiere reati in un momento difficile e di aver cambiato vita. La famiglia si è offerta di risarcire le vittime e la ventunenne ha trovato un lavoro stagionale che dovrebbe tenerla lontana da cattive frequentazioni e da altri guai. La Procura dunque ha acconsentito al patteggiamento ma i legali delle vittime hanno fatto un ultimo appunto: "Diffuse i video violenti? Ora rimedi chiedendo scusa su Tik Tok". Più che l'applicazione della "legge del contrappasso", per le vittime delle rapine sarebbe un gesto simbolico ben gradito.