UNA NUOVA CONSAPEVOLEZZA

Moda: per gli italiani vestire "green" è ormai tra le priorità

Cresce l'attenzione alla sostenibilità. Lo shopping è sempre un'esperienza positiva ma si associa a comportamenti virtuosi

© Ufficio stampa

La moda sta cambiando. Sarà l'effetto della pandemia o del Pianeta che chiede aiuto, fatto sta che l'83% degli italiani indossa il più possibile i vestiti già presenti nel proprio guardaroba. Alle prese, invece, con lo shopping, quasi 7 su 10 (il 68%) scelgono capi d'abbigliamento sostenibile, il 66% mira a ridurre la quantità di indumenti comprati, mentre il 51% punta su vintage e usato. Sono alcuni dei dati che arrivano dal nuovo rapporto del Pulsee Luce e Gas Index.

Guarda alla moda e, in particolare, al rapporto tra fashion e impatto ambientale l'osservatorio sulle abitudini degli italiani realizzato da Pulsee, brand digitale e "green" di luce e gas di Axpo Italia, in collaborazione con la società di ricerche di mercato NielsenIQ. Dallo studio, oltre alla sfera delle preferenze individuali, emerge anche la diffusione di un vero e proprio attivismo "green": più dell'81% degli italiani intervistati è attivo per dare una seconda vita agli abiti che non utilizza più, uno su quattro ritiene di essere molto informato sull'impatto ambientale associato all'industria della moda e il 63% desidera informare gli altri sul problema dell'inquinamento legato al settore, parlando ad esempio del consumo di energia e di materie prime.
 

Tra gli aspetti più importanti, emerge dal rapporto anche come lo shopping continui ad essere considerato un'attività di svago e di divertimento: per oltre 8 intervistati su 10 fare acquisti è infatti positivo, per uno su due addirittura piacevole e resta un'attività svolta prevalentemente "in presenza" (per il 70% avviene, infatti, nei negozi). Inoltre, più del 78% afferma di riflettere attentamente prima di acquistare qualcosa. Guardando anche ai vantaggi per l'ambiente, il mercato dell'usato e del vintage costituisce un'alternativa vantaggiosa. In quest'ambito si compra tramite siti specializzati (per il 39,4% degli intervistati), presso i mercati rionali (34,6%) e nei negozi (30,3%).