Alcuni studiosi fanno risalire il Carnevale alle feste dionisiache dell’antica Grecia o i Saturnali romani: comunque eventi liberatori e trasgressivi dell’ordine costituito. Il rovesciamento delle gerarchie, una certa libertà di costumi, le grasse libagioni e il vino caratterizzavano questo periodo di “impazzimento” che precedeva la Quaresima.
Il Carnevale oggi è un momento di allegria, in grande ripresa: eccone alcuni, in giro per l’Italia.
La Battaglia delle Arance a Ivrea - Quello di Ivrea è il Carnevale Storico più antico d’Italia e a sua origine data 1808. Anche quest’anno si festeggia – seguendo un ben preciso cerimoniale e con una grande varietà di eventi - dal 5 al 21 febbraio ed ha il suo clou nella celebra Battaglia delle Arance, che si svolge nelle 3 giornate del 19,20 e 21 febbraio nelle principali strade e piazze del centro. Si rifà a un'antica tradizione medievale legata a un fatto realmente accaduto, ovvero la rivolta popolare contro il signore locale innescata dal rifiuto di una vezzosa mugnaia a sottostare allo ius prime noctis. A combattersi a suon di arance sono il popolo (gli aranceri a piedi, senza alcuna protezione) e le armate del tiranno (gli aranceri sui carri, protetti da caschi di cuoio). Alla Battaglia prendono parte oltre 4000 tiratori a piedi suddivisi in nove squadre e oltre 50 carri trainati da cavalli per un totale di circa 5000 persone coinvolte. Le arance utilizzate sono circa 600 quintali. La vezzosa mugnaia, simbolo di eroismo e libertà, è ancor oggi l’emblema della festa (www.storicocarnevaleivrea.it).
Carnevale bagosso a Bagolino - In questo antico borgo fra le montagne bresciane della Valle Sabbia si festeggia il lunedì e il martedì che precedono le Ceneri (quest’anno 20 e 21 febbraio) un carnevale tra i più antichi e importanti del Nord Italia, con musiche, balli e costumi tramandati dal XVI sec. seguendo un rituale rimasto immutato nei secoli. Tipici i costumi del Carnevale bagosso: i ballerini e i suonatori li hanno neri, con un grande copricapo di velluto rosso decorato con nastri su cui sono cuciti i gioielli di famiglia. Gli altri (che raffigurano la realtà contadina e si aggirano per le strade in modo goffo e bizzarro, canzonando chiunque incontrino sul loro cammino) indossano le antiche vesti contadine, con lunghe gonne e scialli tessuti a mano tramandati di generazione in generazione e calzano zoccoli di legno. Il volto è coperto da una maschera, perché (come era nell'originario spirito del Carnevale, momento di trasgressione, legato ai riti della rinascita della terra e della vita ) non si devono riconoscere né i lineamenti, né il sesso delle persone. Le musiche sono diverse dalle altre musiche popolari del Nord Italia e presentano caratteri tali da far pensare ad una loro origine tedesca o austriaca, anche per il tipo di orchestra composta da archi con l’aggiunta di chitarre (www.bagolinoinfo.it).
La notte delle lanterne a Sauris - A Sauris, incantevole borgo fra i monti della Carnia in Friuli Venezia Giulia dichiarato Best Tourism Village 2022 da parte dell’Organizzazione Mondiale del Turismo delle Nazioni Unite, appuntamento sabato 18 febbraio con il tradizionale Carnevale Saurano (Zahrar Voschankh), uno dei più antichi dell’arco alpino. Nel pomeriggio il Rölar (colui che porta le röln, grandi e rumorosi sonagli) gira nelle frazioni richiamando le maschere, suddivise in maschere belle (scheana schembln) e brutte (scheintena schembln), che guidate dal Kheirar, il “regista” della mascherata, fanno il giro della borgata accompagnate da gente del paese e turisti. Oggi come un tempo il Kheirar entra nelle case e spazza il pavimento della cucina, invitando poi le maschere ad entrare a turno e a ballare al suono di una fisarmonica. All’imbrunire il corteo delle maschere lascia la borgata per un suggestivo percorso con le lanterne attraverso vecchi sentieri. Nei boschi e nei prati si incontrano altre maschere, che mettono in scena leggende e divertenti episodi di vita locale. La serata si conclude con piatti tipici saurani, musica, balli e con la premiazione delle maschere più belle e originali (www.sauris.org).
A Cento il Carnevale d’Europa - Tutte le domeniche di febbraio e il 5 marzo l’incantevole borgo medievale di Cento, in Emilia Romagna, è animato dalle tradizionali sfilate del Carnevale d’Europa, uno dei più importanti in Italia le cui origini si fanno risalire addirittura al 1615, che attira ogni anno migliaia di visitatori. La sua fama è dovuta anche al gemellaggio con il Carnevale di Rio de Janeiro. Nella splendida cornice del Piazza Guercino, i magnifici Giganti di cartapesta si contendono il titolo di miglior carro 2023. Le associazioni carnevalesche in gara, in un tripudio di maschere, colori, animazione, musica e balli, sono cinque: i Toponi (campioni in carica), i Ragazzi del Guercino, i Fantasti100, i Mazalora e il Risveglio. Il Carnevale si chiude il 5 marzo, con la proclamazione del carro vincitore e, dopo la sfilata, nella Rocca il consueto Testamento e Rogo di Tasi, la maschera tradizionale di Cento. Per finire, un coinvolgente spettacolo piromusicale chiude in bellezza l'evento carnevalesco (www.carnevalecento.com).
Carnevale di Foiano della Chiana - In Toscana, gli amanti della tradizione non possono che dirigersi verso Foiano della Chiana, borgo storico della Valdichiana Aretina che può vantare la 484° edizione del suo Carnevale e lo festeggia il 5, 12, 19, 26 febbraio e il 5 marzo. Per cinque domeniche di fila i carri allegorici realizzati dai quattro rioni - Azzurri, Bombolo, Nottambuli e Rus - sfilano per le strade accompagnati da mascherate, musica e balli. Ad aprire il corteo è il re Giocondo, un fantoccio che nell'ultima giornata di festa viene bruciato nella piazza principale in una spettacolare cerimonia: è il simbolo nella cultura contadina dell'inverno che sta per finire e della primavera in arrivo (www.carnevaledifoiano.it).
Carnevale dei Figli di Bocco a Castiglion Fibocchi - Non lontano da Arezzo, il pittoresco borgo medievale di Castiglion Fibocchi è lo scenario del Carnevale dei Figli di Bocco, una festa dal sapore veneziano con maschere barocche in un contesto medievale, che si tiene il 5 e 12 febbraio, animata da duecento figuranti vestiti con costumi fantastici e con il volto celato da preziose maschere di cartapesta. Lo spettacolo dei figuranti che si aggirano nei vicoli del borgo è arricchito da artisti di strada, performance teatrali e stand gastronomici. In caso di maltempo gli eventi saranno spostati la settimana successiva (www.carnevaledeifiglidibocco.it).
Carnevale Santacrocese - Nel 1928 alcuni paesani di Santa Croce sull'Arno, in provincia di Pisa, decisero di mascherarsi per ravvivare le grigie giornate invernali, e fecero scendere in piazza carri allegorici trainati da coppie di buoi: era nato il Carnevale Santacrocese, non una tradizionale sfilata di maschere e carri ma un vero e proprio spettacolo di musica e colori, che vede protagoniste centinaia di maschere artigianali, spesso realizzate interamente in pelle, materiale simbolo di Santa Croce, sfilare nelle vie e nelle piazze del centro storico. Negli anni, la cura dei minimi particolari dei costumi, è valso all'evento l’appellativo di "Carnevale d’autore". Le date in programma sono quelle delle prime tre domeniche di febbraio: il 5, 12 e 19 (www.facebook.com).
Antico Carnevale di Fano - La sua nascita viene fatta risalire al 1347 ed è se non forse è il più vecchio, è sicuramente il più dolce d’Italia (si contende il primato con quello di Venezia, nominato per la prima volta in un documento del 1094.). A renderlo celebre è infatti il Getto dei Dolciumi: ogni anno quintali di caramelle e cioccolatini piovono letteralmente dai carri allegorici durante le sfilate. Il tema scelto per questa edizione è Spazio all’Arte! In programma tre weekend densi di eventi, con al centro le sfilate dei grandi carri allegorici (domeniche 5, 12 e 19 febbraio), il Getto di Dolciumi, il Carnevale dei bambini e i “grassi” martedì e giovedì. A fare da sottofondo musicale alla festa è la musica arabita, che si suona utilizzando strumenti ricavati da oggetti di uso comune, come latte e lattine, coperchi e pentole, brocche e caffettiere. Il carnevale si chiude la sera del Martedì grasso con il rogo del “vulon”, un pupo che rappresenta la caricatura del personaggio più in vista della città (www.carnevaledifano.com).
Putignano, il Carnevale più lungo d’Europa - Un altro carnevale storico, la cui prima attestazione ufficiale risale al 1394, è quello che si svolge nella bella città pugliese di Putignano. È il più lungo d’Europa perché parte il 26 dicembre e si conclude alla vigilia della Quaresima, e tra i più antichi del mondo. Le sue origini si perdono nella notte dei tempi, ma la manifestazione assume la sua attuale configurazione a partire dalla prima metà del XIV secolo e più precisamente a partire dal 26 dicembre 1394, giorno della traslazione delle reliquie di Santo Stefano nella Città di Putignano, momento che coincide con l’antica Festa delle Propaggini che dà appunto avvio al Carnevale di Putignano. Si narra che i Cavalieri di Malta nel portare le Reliquie da Monopoli a Putignano per metterle al riparo dagli attacchi saraceni sulla costa, abbiano incontrato lungo la strada dei contadini intenti a innestare viti, che per la gioia di vedere arrivare la protezione del Santo sul loro territorio, hanno i campi per accodarsi al corteo sacro e fare festa in libertà. La specificità del carnevale risiede proprio in queste sue origini, che si esplicitano ancor oggi attraverso una serie di riti, tradizioni e simboli propri dell’identità del territorio. Giunto alla sua 629° edizione, ha come tema “L’evoluzione della fiaba”, attorno a cui è stato creato un ricchissimo programma. Clou sono le 5 sfilate di maestosi carri allegorici in cartapesta del 4,12,19,21 e 25 febbraio, che compaiono al pubblico oltrepassando il sipario di luci più grande mai realizzato al mondo, alto 20 m e largo 15 m con una cascata di fili luminosi che si aprirà al passaggio di ogni carro allegorico, ricreando un magico effetto teatro (www.carnevalediputignano.it).
Carnevale di Acireale - Antichissimo anche il famoso Carnevale di Acireale, in Sicilia, cui storia risale al 1594, che si festeggia dal 4 al 21 febbraio. Fra i più importanti d'Italia, fa parte del ristretto gruppo dei Carnevali Storici d’Italia. Nei primissimi documenti storici in cui se ne fa cenno, viene riportata l’usanza tra i partecipanti di tirare arance e limoni, una tradizione ripresa tempo dopo dalla città di Ivrea. Ne sono protagonisti imponenti carri allegorici – grotteschi (sempre più sofisticati e colorati), Carri infiorati (sempre più scenografici) e mini-carri, detti Lilliput, sui quali trova posto un bambino. Grotteschi e sempre ricchi di riferimento ai vip del momento, i carri sono punteggiati da migliaia di lampadine e luci, hanno movimenti spettacolari e scenografie in continua evoluzione durante le esibizioni: sono gli unici al mondo ad utilizzare simili impianti di luci e movimenti meccanici ed idraulici (www.carnevaleacireale.eu).