'Ndrangheta, arrestato in Francia Edgardo Greco: latitante dal 2006 | Faceva il pizzaiolo da almeno tre anni
Era stato condannato per il duplice omicidio dei fratelli Stefano e Giuseppe Bartolomeo, uccisi a Cosenza il 5 gennaio del 1991
'Ndrangheta, arrestato in Francia il latitante Edgardo Greco: faceva il pizzaiolo da almeno tre anni
Edgardo Greco, esponente della 'ndrangheta latitante dal 2006 per un duplice omicidio avvenuto a Cosenza nel 1991, per il quale era stato condannato all'ergastolo, è stato arrestato dai carabinieri hanno arrestato a Sant'Etienne, in Francia. Da almeno tre anni faceva il pizzaiolo in un locale della città transalpina, dove si era stabilito dal 2014. A suo carico pendeva un mandato d'arresto europeo emesso dalla Procura generale di Catanzaro. Greco è stato individuato e arrestato dai militari del Reparto operativo di Cosenza nell'ambito di un'attività investigativa coordinata dalla Direzione distrettuale antimafia di Catanzaro.
Condannato per un duplice omicidio del 1991 Il duplice omicidio per il quale era ricercato Greco è quello dei fratelli Stefano e Giuseppe Bartolomeo, uccisi a Cosenza il 5 gennaio del 1991. I fratelli Bartolomeo furono massacrati a colpi di spranga all'interno di una pescheria. I loro cadaveri, che all'epoca furono fatti sparire, non sono mai stati trovati.
Accusato anche di un tentato omicidio Greco è accusato anche del tentato omicidio di Emiliano Mosciaro, avvenuto sempre a Cosenza il 21 luglio del 1991. Sia il duplice omicidio che il tentato omicidio contestati a Greco rientrano nella "guerra di mafia" che si scatenò nei primi anni '90 a Cosenza tra le cosche "Pino-Sena" e "Perna-Pranno". A carico di Greco pendeva inoltre un ordine di carcerazione emesso dalla Procura generale di Catanzaro nel 2014 in relazione alla condanna all'ergastolo comminatagli per l'omicidio dei fratelli Bartolomeo.
Cooperazione internazionale per l'arresto I carabinieri che hanno eseguito l'arresto hanno lavorato, nella fase finale dell'operazione, insieme al personale delle unità catturandi italiana e francese e dell'Unità I-Can dello Scip del ministero dell'Interno.
Piantedosi: incessante lavoro dietro cattura latitante Milano Commentando la notizia della cattura del latitante dell'ndrangheta, il ministro dell'Interno, Matteo Piantedosi, ha parlato di "grande soddisfazione per questa importante operazione realizzata anche grazie alle importanti sinergie sviluppate nell'ambito di una rete di cooperazione internazionale fra le forze di polizia. Proseguono gli arresti di pericolosi latitanti" ha sottolineato il titolare del Viminale" a dimostrazione che la forte azione di contrasto dello Stato contro ogni forma di criminalità organizzata non subisce mai battute d'arresto, e procederà sempre determinata".
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