PIU' SOLDI, MA NON PER TUTTI

Il Bonus Cultura raddoppia: 500 euro ai 18enni a basso reddito e ai diplomati con 100 | Guai in arrivo per i "furbetti"

Arrivano la “Carta della cultura giovani” e la “Carta del merito”. A spiegare le novità a Skuola.net è Federico Mollicone, presidente della Commissione Cultura alla Camera 

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Ultimo anno di erogazione del Bonus Cultura per i diciottenni nella sua formulazione "a pioggia". Per tutto il 2023, infatti, anche se la misura cambierà nome, diventando "Carta della Cultura giovani universale", la sostanza non muterà: tutti i nati nel 2004 (che quindi sono diventati maggiorenni nello scorso anno) continueranno ad avere la possibilità di accedere indistintamente a un voucher da 500 euro destinato a spese di natura culturale. Dal 2024, invece, si cambia drasticamente musica: la misura, a partire dai maggiorenni del 2023 (nati nel 2005), non verrà cancellata ma rimodulata. A spiegare come è Federico Mollicone, presidente della commissione Cultura, Scienza e Istruzione della Camera dei deputati, intervistato da Skuola.net.

Il bonus si sdoppia e raddoppia, ma non sarà per tutti

Fra le novità, c’è anche uno “sdoppiamento” del sistema. Con la nascita di due nuove carte che andranno a sostituire la ormai “pensionanda” 18App. Da un lato, la “Carta della cultura dei giovani”, simile alla vecchia versione ma non destinata a tutti, bensì solo a ragazze e ragazzi che provengono da famiglie con redditi inferiori a 35mila euro. Dall'altro, la “Carta del merito”, aperta a tutti, ma assegnata solo a chi otterrà il massimo dei voti all’esame di Stato: 100/100. I due bonus saranno cumulabili e permetteranno ai meritevoli con redditi più bassi di raggiungere un beneficio di 1.000 euro complessivi. Ma attenzione all’uso fuori dalle regole: in caso di truffe, sanzioni da 1.000 a 50.000 euro.

L’attuale maggioranza ha deciso di ripensare la misura ma non di cancellarla. Chi ne avrà diritto, su quale somma potrà contare e per fare cosa?

“Nascono la ‘Carta della cultura giovani‘ e la ‘Carta del merito‘, cumulabili: una carta concederà il bonus di 500€ ai diciottenni per gli acquisti culturali a coloro che hanno un reddito inferiore a 35.000 euro di Isee, l’altra andrà per ‘merito’ ossia verrà concessa a quei giovani che all’esame di maturità conseguiranno il voto di 100/100. Un giovane potrà ricevere fino a 1000 euro”.

I dati ufficiali confermano che, nelle prime edizioni, più di 7 euro su 10 sono stati spesi per l’acquisto di libri. Alcuni studenti ne hanno approfittato per acquistare i libri di testo scolastici. La misura sembrerebbe, quindi, essere stata più un intervento di welfare e non di incremento dei consumi culturali. Avete previsto correttivi in tal senso?

“Stiamo lavorando col ministero dell’Istruzione per migliorare l’erogazione dei buoni per il diritto allo studio, che arrivano spesso in ritardo alle famiglie”.

In termini di stanziamento complessivo, i fondi sono aumentati, diminuiti o rimasti invariati? E per quante annualità di bilancio sono garantiti?

“Dal 2024 abbiamo stanziato strutturalmente 190 milioni l’anno, a fronte della rimodulazione della platea. Nel 2023 la Carta sarà completamente operativa”.

Quali sono state le principali motivazioni alla base dei cambiamenti rispetto all’attuale Bonus Cultura?

“È stato necessario ridefinire e rinominare 18App affinché questo strumento potesse diventare realmente una modalità di consumi culturali per i giovani, orientandoli alla lettura di libri, alla visita di mostre, ai corsi di lingua e alla musica. I 500 euro al compimento dei 18 anni venivano riconosciuti a tutti, indipendentemente dal reddito. La stessa misura concentrata su chi ha i redditi più bassi potrà essere molto più impattante”.

Uno degli elementi di criticità ravvisati nel Bonus Cultura attuale sono le truffe: 17 milioni di euro le somme indebitamente spese dagli aventi diritto tra il 2018 e il 2020 secondo la Guardia di Finanza. Il nuovo Bonus Cultura prevede maggiori accorgimenti per evitarle?

“Il ministero della Cultura vigilerà sul corretto funzionamento delle Carte e, in caso di eventuali usi difformi o di violazioni delle disposizioni attuative, provvederà alla loro disattivazione, alla cancellazione dall'elenco delle strutture, delle imprese o degli esercizi commerciali accreditati, al diniego dell'accredito o al recupero delle somme non rendicontate correttamente o eventualmente utilizzate per spese inammissibili, nonché in via cautelare alla sospensione dell'erogazione degli accrediti oppure, in presenza di condotte più gravi o reiterate, alla sospensione dall'elenco dei soggetti accreditati”.

Quali saranno le pene per chi cercherà di aggirare il sistema?

“Nei casi di violazione il prefetto disporrà a carico dei trasgressori l'irrogazione di una sanzione amministrativa pecuniaria di importo compreso tra dieci e cinquanta volte la somma indebitamente percepita o erogata e comunque non inferiore nel minimo a 1.000 euro. Il prefetto, tenuto conto della gravità del fatto, delle conseguenze che ne sono derivate e dell'eventuale reiterazione delle violazioni, disporrà inoltre la sospensione dell'attività della struttura, impresa o esercizio commerciale sanzionato per un periodo non superiore a sessanta giorni”.

Il Bonus Cultura non è mai stato sfruttato dalla totalità dei 18enni che ne avevano diritto. La nuova formulazione riuscirà a evitarlo?

“Sì, grazie alla nuova formulazione le risorse verranno interamente utilizzate”.