FOTO24 VIDEO24 2

"Decision to leave", al cinema la detective story sentimentale di Park Chan-wook 

Il regista sudcoreano di "Old Boy" omaggia Hitchcock coniugando thriller e melodramma. Al cinema dal 2 febbraio, dopo aver vinto il Premio per la regia a Cannes

Ufficio stampa

Crimine e amore. Arriva al cinema dal 2 febbraio "Decision to leave", giallo di Park Chan-wook già in concorso al Festival di Cannes, dove ha vinto il premio alla regia. Lontano dalla sua trilogia della vendetta piena di violenza (composta da "Mr. Vendetta", "Old Boy" e "Lady Vendetta"), in questo nuovo film il regista sudcoreano fa un omaggio al cinema di Alfred Hitchcock, portando il noir classico nella contemporaneità, riuscendo a coniugare sapientemente detective story e melodramma romantico con un'anima squisitamente esistenziale. Tgcom24 vi offre una clip esclusiva. 

La trama  Mentre indaga sulla morte di un uomo precipitato misteriosamente dalla montagna, il detective Hae Jun incontra la sfuggente Seo-rae, giovane vedova della vittima, che non sembra essere sconvolta per la scomparsa del marito e che, proprio per questo, diventa subito la principale sospettata dell’omicidio. Colpevole o innocente? Malinconica e misteriosa, la donna riesce a destare l'interesse del detective e accendere in lui una passione dirompente, che lo porterà a mettere in pericolo la sua professione. 

Ufficio stampa

"Un poliziesco diverso dal solito"  "Ho sempre voluto fare un film poliziesco diverso dal solito" ha ammesso Park Chan-wook, che era tornato a casa da Cannes 2022 con un premio, dove aver già vinto il Gran premio con il thriller d'azione "Old Boy" nel 2004 e il premio della giuria con il film sui vampiri "Thirst" nel 2009. Il regista ha spiegato la sua idea: "Ho tentato di mettere in piedi qualcosa di classicamente raffinato e tranquillo in cui naturalmente le emozioni dei personaggi turbinassero al loro interno, ma all'esterno si mostrassero del tutto tranquille".

L'innamoramento come un'indagine criminale  Park Chan-wook ha sempre sostenuto come tutti i suoi film siano storie d'amore. In questo caso ha messo in scena la fase dell'innamoramento come fosse un'indagine criminale. Tra indizi, finte piste, passione, dubbi, tormenti e mistero lo ha fatto con il suo stile registico sfrenato e creativo ma anche per sottrazione con una sottigliezza, un gusto del "non detto" e un'eleganza che riporta alla mente il Wong Kar-wai di "In the mood for love".

Espandi