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Valiant Hearts: Coming Home, gli orrori della guerra in un videogioco portatile

Un videogame sulla guerra in cui combatterete pochissimo: il nuovo atto della serie di Ubisoft arriva su cellulari e tablet grazie alla partnership con Netflix

di Paolo Paglianti

© Ufficio stampa

Esistono centinaia, migliaia di giochi incentrati sulla guerra, dagli sparatutto à la Call of Duty a strategici come Age of Empires; sono molti meno i titoli che tentano di raccontare la guerra e i suoi orrori, le storie disperate di chi ha vissuto in trincea, tra bombardamenti e carneficine. "La guerra piace a chi non la conosce": scomodiamo la celebre citazione di Erasmo da Rotterdam per parlarvi di un videogame, perché Valiant Hearts si propone esattamente di spiegare questa verità.

Il primo Valiant Hearts, classe 2014, ci aveva trasportato sui campi di battaglia della Grande Guerra e ci aveva raccontato le avventure di quattro protagonisti – un francese, un tedesco, un americano e una infermiera belga.

Coming Home è il nuovo capitolo che racconta altre quattro storie, utilizzando le stesse regole: Valiant Hearts è un’avventura grafica, una storia interattiva in cui dovremo risolvere piccoli enigmi e superare veloci scene d’azione per progredire nel racconto. Non pensiate ad avventure come Monkey Island, perché i puzzle di Valiant Hearts sono assai semplici: gli oggetti che vi servono sono al massimo a un paio di schermate di distanza, e il gioco fa di tutto per mettervi sulla strada giusta. L’importante è seguire la storia e capire i sentimenti dei personaggi.

Così incontriamo il pilota inglese, che deve trovare le parti di ricambio per riparare il suo biplano e decollare sui cieli francesi, per poi sfuggire con rapide virate ai caccia nemici, ai palloni di sbarramento e persino ai volatili che gli sfrecciano davanti. Poi, il palombaro tedesco che esplora il fondo del mare a caccia di tesori sommersi e si trova incastrato in una battaglia navale, per poi finire arruolato su un U-Boot. L’americano che si arruola negli Harlem Hellfighters, una delle prime unità afroamericane dell’esercito dello Zio Sam per ritrovare il fratello disperso. E poi l’infermiera Anna, che cerca di salvare i feriti indipendentemente dalla divisa che indossano.

 

Esiste una parte "educational": nei livelli del gioco sono dispersi degli oggetti che, se trovati e raccolti, sbloccano delle voci nell’enciclopedia interna del videogame, che narrano curiosità e fatti della Grande Guerra, come l’uso delle nuove tecnologie (aerei e U-Boot), la politica dietro al conflitto e via dicendo. Come il suo predecessore, Valiant Hearts: Coming Home è molto toccante: con la sua grafica da cartone animato e con le sue fasi un po’ da avventura grafica, un po’ da puzzle game molto semplice, coinvolge facilmente i giocatori di ogni tipo ed esperienza, riuscendo perfettamente a raccontare le quattro storie di guerre senza combattimenti veri e propri.

Quattro storie che si intrecciano sui campi di battaglia e in mezzo all’oceano, sottolineando costantemente come la guerra sia una vera piaga, una catastrofe da evitare a tutti i costi. Tutto questo è Valiant Hearts: Coming Home, disponibile per chiunque sia abbonato a Netflix. Potete scaricarlo senza spendere un centesimo extra oltre all’abbonamento mensile della piattaforma (noi l'abbiamo provato per circa cinque ore, dopo aver ricevuto un codice in anteprima da Netflix) sul vostro smartphone/tablet Android o iOS. Se non avete vissuto il primo episodio (non più disponibile sugli store di Google e Apple, sfortunatamente), non disperate: non è necessario averlo giocato per godersi le vicende di Coming Home.