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Saman, lo zio prima del ritrovamento del corpo: "Non l'ho uccisa io"

Il 18 novembre 2022 Danish Hasnain aveva indicato dove scavare per trovare il corpo della giovane e due giorni prima aveva chiesto di parlare con la polizia penitenziaria del carcere di Reggio Emilia

Ansa

Emergono alcuni dettagli sulla morte di Saman Abbas, la giovane di origini pakistane il cui cadavere è stato trovato in un casolare a 500 metri da casa a Novellara (Reggio Emilia). Danish Hasnain, lo zio della ragazza, che il 18 novembre 2022 aveva indicato dove scavare per trovare il corpo della parente, due giorni prima aveva chiesto di parlare con la polizia penitenziaria del carcere di Reggio Emilia affermando: "Non ho ucciso Saman, non voglio essere condannato per questo". Hasnain ha, invece, ammesso di aver accompagnato i cugini della ragazza, Nomanhulaq Nomanhulaq e Ikram Ijaz, a seppellirne il corpo.


 

Lo zio della vittima, che dalle indagini dei carabinieri e dalla Procura di Reggio Emilia è considerato in realtà  l'esecutore materiale del delitto, ricostruisce così  la sua versione della sera del 30 aprile, dicendo di essere stato prima chiamato da Shabbar, il padre di Saman, e di non aver risposto.

La versione dello zio di Saman  L'uomo ha afferma poi di essere stato raggiunto mentre dormiva dai cugini e di averli seguiti verso la casa degli Abbas. Avrebbe visto in terra, tra le serre, il cadavere della ragazza e ha aggiunto che i cugini avrebbero incolpato la madre di Saman, Nazia Shaheen, anche se secondo lui non era andata veramente cosi'. Quindi i tre avrebbero portato il corpo nel casolare diroccato in Strada Reatino, dove c'era una pala già pronta per scavare. Il 18 novembre, insieme agli investigatori, ha quindi ricostruito il percorso fatto quella notte.

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