OLTRE 800 EPISODI

I Simpson da record, rinnovati fino al 2025| Sui muri di Milano appaiono come "deportati ad Auschwitz"

Per celebrare la Giornata della Memoria, l'artista aleXsandro Palombo ha realizzato due disegni dei famosi personaggi creati da Matt Groening

© IPA

I Simpson da record. La serie tv sarà rinnovata fino al 2025, con un record di oltre 800 puntate. Niente paura quindi, la famiglia di Springfield continuerà a "lavorare" per almeno altri tre anni. Lo ha annunciato la stessa casa di produzione, prolungando il contratto di lavoro di Homer, Merge e di tutti gli altri personaggi nati dalla fantasia di Matt Groening nel 1987 fino alla 36esima stagione. Intanto a Milano, sui muri della Stazione Centrale adiacenti l'ingresso del Memoriale Della Shoah sono apparsi due murales dal titolo "Binario 21 I Simpson deportati ad Auschwitz" dell'artista aleXsandro Palombo, in occasione della giornata della Memoria. 

La serie animata più citata e amata anche dagli adulti continua a infrangere tutti i record di longevità. Il finale della stagione numero 34, che dovrebbe andare in onda a maggio negli Stati Uniti, la farà arrivare all'episodio 750. Le stagioni 35 e 36 faranno invece superare le 800 puntate. "Ottocento episodi! Nemmeno i Simpson avrebbero potuto prevederlo!", ha detto a Entertainment Weekly il produttore esecutivo Matt Selman.

Nel marzo 2021 la Fox aveva rinnovato la serie fino alla 34esima stagione, ovvero fino al 2023, raggiungendo l'incredibile quota di 757 episodi. Adesso un nuovo record.

Del resto il programma prodotto da Selman è un vero e proprio concentrato di record del piccolo schermo: da anni rappresenta la serie animata, la commedia e il programma in prima serata con sceneggiatura originale più longevi della storia della TV. Con questo rinnovo, diventa irraggiungibile per le rivali.

Quanto a primati poi, non si possono dimenticare i 35 Emmy Awards vinti e i 530 milioni di dollari incassati in tutto il mondo quando dal piccolo schermo gli abitanti di Springfield sono approdati al cinema con 'The Simpsons Movie' del 2007. Homer, Marge e tutti gli altri personaggi di Groening non perdono l'affetto dei telespettatori. Nonostante il calo degli ascolti fisiologico in tutti gli show lunghi, lo zoccolo duro dei loro 'aficionados' non cede, soprattutto tra i 18 e i 49 anni. I dati sono rimasti solidi anche dopo che nel 2019 la 21st Century Fox è  stata comprata dalla Disney. La produzione è un fiore all'occhiello della piattaforma in streaming Disney+, che conserva le passate stagioni. Ed è Hulu, anch'esso proprietà della Disney, che trasmette ogni settimana un nuovo episodio negli Stati Uniti.

LA GIORNATA DELLA MEMORIA DEI SIMPSON -

 Non c'è evento o personaggio di fama mondiale che non sia prima o poi approdato nel mondo dei Simpson. Lo scorso marzo sul profilo ufficiale Twitter della serie animata più famosa degli Usa un disegno firmato dal suo creatore mostrava Homer, Marge, Bart, Lisa e Maggie che sventolano la bandiera ucraina, con i colori giallo e blu in segno di solidarietà a Kiev. E adesso per la Giornata della Memoria eccoli apparire emaciati, scheletrici, con addosso le divise a righe dei campi di concentramento, come li ha disegnati l'artista aleXsandro Palombo. Sono 'I Simpson deportati ad Auschwitz', due murales apparsi sui muri del Memoriale della Shoah presso la Stazione Centrale di Milano (Binario 21). Proprio dal Binario 21 della stazione centrale di Milano centinaia di ebrei venivano caricati su vagoni bestiame diretti ai campi di concentramento. E qui Palombo, già autore del murales con Marge Simpson che si taglia i capelli in solidarietà con la lotta delle donne iraniane, ha voluto portare le sue due nuove opere. La prima è un ritratto della famiglia prima della deportazione, nella seconda Homer, Marge, Lisa, Bart e Maggie sono ritratti come prigionieri. "Queste opere", spiega l'artista: "Sono un inciampo visivo che ci costringono a vedere quello che non vediamo più. Le cose più terribili possono diventare realtà e l'arte ha il dovere di ricordarle perché è un potente antidoto ai rischi dell'oblio. Bisogna trasmettere senza filtri l'orrore del genocidio ebreo alle nuove generazioni per proteggere l’umanità da altri orrori come la Shoah."