A Palermo, un'alunna della quinta elementare della scuola Emanuela Loi di via Dogali, martedì si è sentita male per il freddo, ha iniziato a tremare e a sentire intorpidimento alle gambe. Dopo essere stata soccorsa dal personale del 118, la bambina è stata portata in ospedale per ipotermia. Nell'istituto, denuncia la preside, il riscaldamento è spento per un guasto e da qualche giorno le temperature si sono abbassate notevolmente.
Il racconto della preside -
L'episodio è stato ricostruito da PalermoToday. Quanto accaduto è stato riassunto in una circolare emanata dalla preside dell'istituto, Rosaria Corona: "Una bambina della classe quinta, a seguito di malore ed evidente tremore e intorpidimento delle gambe durante il normale svolgimento delle attività didattiche, è stata condotta in ospedale dagli operatori del 118, tempestivamente chiamati, e il genitore riferisce che i medici abbiano appurato che si sia trattato di ipotermia".
L'appello -
L'impianto di riscaldamento è fuori uso a causa di una perdita nelle fognature e ora l'intervento per la riattivazione è urgentissimo. "Questo mette in grave pericolo la salute degli studenti e delle studentesse che in queste giornate invernali sono costretti a trascorrere ore a scuola con temperature non adeguate - si legge ancora nella circolare della dirigente scolastica -. C'è il rischio, inoltre, che la costante fuoriuscita di acqua possa irrimediabilmente danneggiare le fondazioni dell'edificio".
Da marzo segnliamo il guasto -
La dirigente scolastica aveva già sollecitato da mesi il ripristino dell'impianto di riscaldamento. "E' da marzo 2022 che ho inviato lettere per risolvere il problema. Ho scritto a tutti, al sindaco, al prefetto - ha detto ancora la dirigente scolastica -. Quando è stata costruita la scuola si è deciso di fare passare gli impianti in un casotto che non è agibile. Gli operai del Coime e di diverse ditte da me chiamate si sono rifiutati di entrare in questa costruzione che non è sicura. Quindi non è stato possibile comprendere quale fosse il guasto. Adesso dopo tutto il clamore sollevato una ditta ha deciso domani di entrare nella struttura e provare a risolvere il problema".
Il giorno dopo che l'alunna si è sentita male la dirigente scolastica ha inviato una nota alla protezione civile regionale, al sindaco e agli altri enti competenti, chiedendo l'intervento del prefetto, in cui ricostruisce la vicenda. L'impianto di riscaldamento inutilizzabile mette "in grave pericolo la salute degli studenti e delle studentesse che in queste giornate invernali sono costretti a trascorrere ore a scuola con temperature non adeguate - scrive - C'e' il rischio, inoltre, che la costante fuoriuscita di acqua possa irrimediabilmente danneggiare le fondazioni dell'edificio".
Il sindacato: "Se guasto non riparato chiudere la scuola" -
Il segretario della Flc Cgil Palermo Fabio Cirino ha espresso solidarietà alla dirigente scolastica Rosaria Corona dell'istituto, alla piccola studentessa, a tutti gli studenti, e a tutti i dirigenti scolastici che "nonostante l'abnegazione e l'enorme lavoro che svolgono ogni giorno si sentono spesso soli e abbandonati in trincea a combattere contro le inefficienze delle strutture edilizie scolastiche. Se il guasto c'è, ed è segnalato da tanto tempo, e accade un incidente, che altro c'è da fare, se non essere costretti a chiudere la scuola".
"Auspichiamo immediato intervento" -
"La preside aveva segnalato il problema dell'impianto di riscaldamento inutilizzabile ripetutamente e, addirittura, nemmeno i solleciti da parte della prefettura hanno consentito la risoluzione del problema - ha aggiunto Cirino -. Auspichiamo un immediato intervento da chi di competenza per risolvere questa situazione d'emergenza e rigettiamo ogni ipotesi di autonomia differenziata o di differenziazione di stipendi che tendono ad aumentare le diseguaglianze regionali già esistenti. Il ministro Valditara parla di stipendi diversificati per gli insegnanti e di finanziamenti privati quando il sistema di istruzione pubblico soffre già di disparità e di diseguaglianze inaccettabili. Non esistono livelli essenziali di prestazione e occorrerebbero parametri uniformi di prestazione, di strutture e dotazioni in tutto il paese, che purtroppo non ci sono. Non possiamo più a lungo tollerare soluzioni che rischiano solo di far aumentare il gap esistente tra Sud e Nord, penalizzando sempre il Mezzogiorno".