Alle telecamere di "Fuori dal Coro" parlano i parenti delle vittime del boss della mafia Matteo Messina Denaro arrestato a Palermo il 16 gennaio dopo 30 anni di latitanza, imputato per le stragi mafiose avvenute tra il 1992 e il 1993 e altri omicidi, di cui per alcuni è stato il mandante mentre di altri è accusato di essere l'esecutore materiale. "Mio figlio Claudio Domino a 11 anni è stato ucciso con un colpo di pistola in mezzo agli occhi. Sono 36 anni che chiedo giustizia, ora voglio la verità" ha urlato il papà della vittima.
Anche Sonia, figlia del giornalista Beppe Alfano, ha lasciato un messaggio al boss della mafia: "Chiedo a Matteo Messina Denaro di pentirsi, di collaborare con la giustizia e raccontare chi ha garantito la sua latitanza durata oltre trent'anni". Vincenzo Agostino era presente quando suo figlio e sua nuora venivano uccisi dalla mafia. "Vedevo quei colpi di pistola entrare maledettamente nel corpo di mio figlio. Prima di chiudere la bara ho promesso che non mi sarei tagliato più barba e capelli fino a quando non avrei ottenuto verità e giustizia. E questa verità oggi ancora non arriva. Messina Denaro dì la verità a noi familiari. Parla!" - ha chiesto in appello l'uomo alle telecamere di "Fuori dal Coro".
Vittime di mafia che aspettano la verità da decenni e che come prima risposta si sono ritrovati una sedia vuota, quella che il boss di cosa nostra Matteo Messina Denaro ha deciso di lasciare vuota rinunciando così a presenziare alla prima udienza sul processo delle stragi di mafia.