La moda uomo si avvia a chiudere i battenti a Parigi per lasciare il passo alle sfilate della Haute Couture. Sulle passerelle maschili di quest’ultima Fashion Week emerge come le grandi maison, pur attingendo dalla tradizione, spingono in una direzione sempre più lontana dagli stereotipi e “genderless”. Il guardaroba del futuro parla di inclusione e di cambiamento.
È una moda che propone una quotidianità libera dalle costrizioni – anche mentali –, quella portata in passerella da Dior per il prossimo autunno inverno. Il direttore creativo Kim Jones guarda agli archivi, li reinterpreta e li proietta nel futuro. “Del ciclo di una maison couture fanno parte la rigenerazione e il ringiovanimento, proprio come succede nel ciclo della moda stessa – spiega –. Nel presente e nel futuro si trova sempre un po’ del passato. Questa collezione è focalizzata sulla rigenerazione della maison dopo la morte di Monsieur Dior e sul suo ringiovanimento con l’arrivo alla direzione creativa di Yves Saint Laurent, suo erede prescelto”. I colori sono delicati, le forme morbide. Spiccano, in particolare, i tailleur e i bermuda. Tagliati come fossero gonne, sono portati con giacche a sacchetto, cappe e giubbotti.
Racconta le fasi della vita di un uomo la collezione firmata Louis Vuitton. Dopo la morte di Virgil Abloh (che aleggia come una sorta di angelo custode su tutto), la maison non ha ancora formalmente un direttore creativo ma il compito è portato avanti da un collettivo di designer. Le proposte per i prossimi freddi puntano su linee morbide, strutturate e oversize. Le linee sartoriali sono come interrotte da tagli improvvisi e passamanerie. Le fantasie spaziano dalle stampe pop ai dipinti, dalle scritte a piogge di Swarovski. Bomber e capispalla, pantaloni comodi e cappelli, tante tante borse.