LE INDAGINI SUL CAPOMAFIA

Messina Denaro, trovata dalla polizia l'auto del superboss

La macchina è stata rintracciata esaminando il codice della chiave nel borsello del capomafia. Ricostruiti gli spostamenti del veicolo, che hanno portato al covo di vicolo San Vito. Trovata anche una biografia su Putin

© Ansa

E' stata trovata l'auto di Matteo Messina Denaro. A individuare il luogo dove si trovava la Giulietta del superboss è stata la polizia: proprio grazie alla macchina gli investigatori erano riusciti a risalire al primo covo, individuato a Campobello di Mazara. Nel borsello che il capomafia aveva dopo l'arresto c'era una chiave. Dal codice della chiave, i pm sono arrivati alla Giulietta. 

Spostamenti e nascondiglio -

 Gli investigatori hanno successivamente ricostruito, grazie a un sistema di intelligenza artificiale, gli spostamenti del veicolo del capomafia, risalendo al suo nascondiglio di vicolo San Vito. Ma soltanto ora la Giulietta è stata ritrovata. Sembra che Matteo Messina Denaro la guidasse personalmente quando si spostava senza autista. 

Tra i libri ritrovati nel covo di vicolo San Vito c'era anche una biografia di Vladimir Putin. Sono decine i volumi rinvenuti nell'appartamento sugli argomenti più disparati, tra i quali anche alcuni testi storici.

Matteo Messina Denaro acquistò personalmente l'auto -

 A gennaio del 2022 il boss Matteo Messina Denaro avrebbe personalmente acquistato, in una concessionaria di Palermo, la Giulietta individuata e sequestrata dalla polizia, usata dal capomafia nell'ultimo anno di latitanza. I documenti della macchina sono stati trovati nel covo di vicolo San Vito individuato martedì dai carabinieri. Il contratto di acquisto della Giulietta era intestato a una anziana disabile di 86 anni, madre di Andrea Bonafede, il geometra di Campobello di Mazara che ha prestato l'identità al boss. Alla donna è intestata anche la Fiat 500 data in permuta. La Giulietta, secondo quanto risulta, è stata acquistata in contanti per 10mila euro. Una delle tante spese del capomafia che segnava metodicamente tutte le uscite facendo poi la somma mensile. L'ultima ammontava a 7.700 euro. Nel covo di San Vito sono state trovate anche ricevute di ristoranti fino a 700 euro. Non è confermato, invece, che nell'appartamento in cui il boss ha trascorso l'ultimo anno di latitanza siano stati trovati biglietti di viaggi all'estero.

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