La lunga "storia d'amore" tra Fedez e il Codacons si arricchisce di un nuovo capitolo. Il cantante ha infatti annunciato su Instagram che il tribunale ha rigettato la richiesta di risarcimento da un milione di euro. L'associazione dei consumatori, nel 2021, aveva presentato un esposto all'Antitrust per il presunto product placement non segnalato della Coca-Cola nel video di "Mille", chiedendo lo stop della diffusione del brano sul web e in radio
Fedez vince contro il Codacons
"Vi ricordate il Codacons che mi aveva querelato e denunciato, con un risarcimento danni per oltre un milione di euro? Il tribunale ha detto 'Codacons, chiedete un milione di euro a Federico? Col ca**"!' E soprattutto li ha costretti anche a risarcire le spese legali di 20mila euro". Per l'occasione Fedez si è anche preparato un discorso di ringraziamento in stile Oscar: "Grazie Codacons, grazie ai miei genitori che mi hanno supportato a grazie a mia moglie".
La causa per pubblicità occulta
Il Codacons aveva presentato un esposto all'Antitrust per vietare la trasmissione sul web e in radio del brano "Mille", interpretato da Fedez insieme a Orietta Berti e Achille Lauro: "È una vera e propria incitazione al consumo di Coca-Cola, oltre che una pubblicità occulta camuffata da brano musicale". Nel comunicato divulgato dal Codacons viene spiegato che "nel testo della canzone viene citata più volte la nota bevanda americana e nel videoclip che accompagna il brano compare in continuazione il marchio “Coca-Cola”, ben visibile agli occhi degli spettatori ma senza informare gli stessi circa l’inserimento di prodotti a fini commerciali all’interno del video".
L'accusa di blasfemia a Chiara Ferragni
L'associazione in passato non aveva risparmiato nemmeno la moglie Chiara Ferragni, accusata addirittura di blasfemia. Al centro delle polemiche la rielaborazione, creata da Francesco Vezzoli, di un dipinto del ʼ600 in cui l'influencer appare come una Madonna. "Non è una provocazione, ma una grave mancanza di rispetto per i cristiani, per l'intero mondo religioso e per l'arte in genere" avevano tuonato quelli del Codacons nell'esposto alla Procura della Repubblica di Milano e al ministro dei Beni Culturali Dario Franceschini. "Sfrutta l’immagine della Madonna e della religione a scopo commerciale. Questo è sfruttamento indegno della figura cristiana. Il fatto è anche penalmente rilevante perché è blasfemo e rappresenta un’offesa al sentimento religioso, motivo per cui l’esposto viene inviato anche al Papa".