Prevenire è meglio che curare, sosteneva qualche anno fa uno slogan che ha fatto la storia della pubblicità. Forse è per questo che senza farne troppa, di pubblicità, in Svizzera stanno prevedendo contromisure nel caso, remoto e indesiderabile, di blackout elettrici generalizzati.
La confederazione potrebbe limitare l'utilizzo di automobili elettriche personali se non in caso di comprovata necessità. Questa una delle misure più discusse contenute nel piano di emergenza che il governo ha presentato come proposta di legge in caso di scenari energetici complicati per questo inverno.
In un periodo storico in cui buona parte del mondo svolta verso la mobilità elettrica la notizia non poteva che fare discutere.
La Svizzera ha una produzione interna di energia idroelettrica che soddisfa quasi i due terzi del fabbisogno interno. Il problema è che la quota restante dipende da importazioni tedesche e francesi, due paesi in cui il contesto energetico è talmente sfidante che ipotizzare un taglio alle forniture in questi mesi é uno scenario da tenere in considerazione.
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L'utilizzo delle colonnine elettriche a media e alta intensità potrebbe compromettere la sicurezza energetica del paese che, in caso di gravissima difficoltà, dovrebbe tutelare in primis famiglie e imprese. A quel punto si potrebbe salire su un veicolo cosiddetto "alla spina" solo per lavoro, questioni mediche o di prima necessità. Tra i provvedimenti proposti compare anche la possibilità di ridurre il limite di velocità da 120 a 100 km/h in autostrada per risparmiare carburante (sulle auto endotermiche) ed energia sulle elettriche.
Tutto al condizionale naturalmente, mentre in altri paesi sono già in corso contromisure per nulla ipotetiche.
La Svezia ha deciso di eliminare l’ecobonus del 2018, che prevedeva la possibilità di ottenere un incentivo fino a 7mila euro per tutti coloro che avessero acquistato un’auto elettrica. Un impulso che ha spinto questa tecnologia fino a circa il 50% del parco circolante.
In Germania invece dal 1° gennaio, i cittadini potranno beneficiare di un incentivo all’acquisto fino a un massimo di 4.500 euro, a fronte dei precedenti 6 mila euro, nel caso di elettriche a listino per meno di 40 mila euro, mentre per i modelli fino a 65 mila euro il sussidio scende da 5 mila a 3 mila euro. Inoltre, sono state cancellate le sovvenzioni per le ibride plug-in ed è stata prevista un’ulteriore riduzione di tutte le agevolazioni a partire dal 2024.
Se il futuro della mobilità è certamente elettrico, la strada per arrivarci prevede curve fino a ieri inaspettate.