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Rovigo, il ragazzo che ha sparato in classe alla prof "si è scusato e ha fatto le pulizie a scuola per rimediare"

Intanto, il ministro dell'Istruzione e del Merito Giuseppe Valditara ha convocato la preside dell'istituto

Ansa

La famiglia del ragazzo che all'IIS "Viola-Marchesini" di Rovigo, a ottobre, ha premuto il grilletto di una pistola ad aria compressa con la quale una professoressa è stata colpita a un occhio e alla testa è uscita allo scoperto tramite l'avvocato Nicola Bergamini. "Subito dopo l'episodio, dopo circa un'ora, quello studente è andato dalla preside per autodenunciarsi, assumendosi tutte le responsabilità e dicendosi pentito - dichiara l'avvocato, come riporta il Mattino di Padova -. Ha cercato la dirigente scolastica per rimediare allo sbaglio e ha svolto volontariato in orario extrascolastico: pulizia, fotocopie o altro. Inoltre, il 30 ottobre scorso ha vinto una gara podistica e ha dedicato la vittoria alla professoressa, regalandole il premio che gli avevano consegnato sul podio". 

Il giorno dell'episodio "più volte sia il ragazzo che i genitori hanno espresso le loro scuse nei confronti dell'insegnante. Nel pomeriggio ha mandato anche mail alla professoressa, in cui chiedeva di poterla incontrare prima possibile, lasciando il numero di telefono. La docente l'ha chiamato, si sono parlati in vivavoce. L'insegnante non ha espresso risentimento, si è dimostrata rammaricata perché non sapeva gestire la classe. Nei giorni successivi il ragazzo, con i genitori, è andato anche a scuola per scusarsi di persona con l'insegnante", aggiunge l’avvocato.  

"C'è stata piena collaborazione con l'istituto. In aggiunta il ragazzo si è reso disponibile a svolgere attività formativa in alcune associazioni locali che lavorano con i disabili. Il ragazzo è uno studente di prima superiore e ha un ottimo rendimento scolastico, come attestato dai professori. Lui ora è molto scosso da questa vicenda ma in quel momento non si poteva rendere conto. Non immaginava cosa potesse accadere. L'ha capito subito dopo", sottolinea il legale. 

L'episodio - La docente dell'istituto superiore "Viola Marchesini" Maria Cristina Finatti è stata colpita da alcuni pallini in gomma, esplosi dagli studenti con una pistola ad aria compressa, mentre stava facendo lezione. L'episodio si è verificato a ottobre, in una prima classe ed è stato ripreso da un alunno, che ha poi diffuso il filmato sui social. La dirigente dell'istituto, oltre ai provvedimenti disciplinari verso i ragazzi, ha avvertito la polizia e convocato i genitori. Per il fatto, la docente ha denunciato tutti e 24 gli studenti presenti in classe nel momento in cui si è verificato l’episodio. Due i procedimenti penali al Tribunale dei Minori di Venezia: uno partito d'ufficio e un altro generato dalla denuncia della professoressa. 

Valditara convoca la preside della scuola - Intanto, il ministro dell'Istruzione e del Merito Giuseppe Valditara ha telefonato a Isabella Sgarbi, preside dell'istituto. Valditara ha voluto innanzitutto esprimere la propria solidarietà e la propria vicinanza alla professoressa e all'intero corpo docente per il gravissimo episodio subito. Ha quindi convocato la preside al Ministero per martedì 24 gennaio, chiedendole una relazione ufficiale e dettagliata dei fatti, del contesto in cui sono maturati e della partecipazione dei genitori al percorso educativo dei figli. Questo prima di prendere decisioni conseguenti sulla vicenda. "Contrastare fermamente il bullismo e la violenza a scuola e ripristinare nelle classi la cultura del rispetto sono due priorità della mia azione. Senza di esse non può esistere nessun sistema scolastico degno di questo nome", ha dichiarato il ministro.

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