dopo la frana del 26 novembre

Maltempo a Ischia, ancora paura a Casamicciola: 400 sfollati

Scattate le procedure di sicurezza con l'evacuazione degli abitanti a rischio: predisposti alloggi temporanei in hotel

© Ansa

L'Isola di Ischia è nuovamente in allerta. A causa del maltempo, dal comune di Casamicciola sono stati evacuati 400 abitanti. Il pericolo di nuove frane e le mareggiate hanno fatto scattare le procedure di sicurezza messe a punto dopo l'alluvione del 26 novembre. I cittadini che vivono in zone ad alto rischio idrogeologico sono state allontanate - per disposizione del commissario prefettizio Simonetta Calcaterra - dalle loro abitazioni a causa delle forti piogge.

Gli sfollati di Casamicciola - Già a partire dalla sera del 17 gennaio 47 persone hanno lasciato le proprie abitazioni per recarsi negli hotel individuati dal Comune, dove sono state raggiunte la mattina seguente da altre 33 persone. Il resto degli evacuati ha scelto di trovare una sistemazione da amici o parenti fino a che l'allarme non sarà rientrato.

L'allarme - Come per le precedenti evacuazioni, la disposizione di allontanamento è arrivata dagli uffici comunali con una comunicazione telefonica alle famiglie che vivono nella zone considerate a rischio ed è stato organizzato un servizio di bus navetta per condurre gli sfollati agli hotel, con capolinea in piazza Marina davanti alla sede del comune. 

Altre precauzioni - Per gli abitanti delle zone a minor rischio è stato disposto di rimuovere i veicoli in sosta nelle strade pubbliche e consigliato di non spostarsi e non utilizzare scantinati e piani bassi delle case.
   

Evacuate altre zone - Il sindaco di Monte Vezzi, altra zona isolana a rischio idrogeologico, ha disposto l'allontanamento dalle case di 90 persone fino al cessato allarme predisponendo l'accoglienza presso strutture ricettive.

A Roma - Intanto nella capitale il dibattito alla Camera sul decreto per la ricostruzione e la messa in sicurezza post alluvione è stato sospeso per consentire ai capigruppo di cercare meccanismi utili ad aumentare gli stanziamenti statali. Al momento le cifre, fissate rispettivamente in 100 e 40 milioni, sono considerate assolutamente insufficienti da amministratori locali e popolazione.

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