Verona, rider pedala 50 chilometri per una consegna, il cliente si pente: "Mai più"
"Ho deciso che mai e poi mai più utilizzerò questo tipo di servizio per non rischiare di avallare, seppur inconsapevolmente, un simile sistema che in queste condizioni rasenta lo schiavismo", ha detto
Cinquanta chilometri in bici per portare un pasto a Bussolengo (Verona). È quanto ha dovuto percorrere un rider, di sera e in pieno gennaio, per fare una consegna. Il cliente, Andrea Bassi, già consigliere regionale della Lega e poi in Fratelli d'Italia - si è dimesso nel 2021 da assessore comunale per ritornare al suo lavoro - ha pubblicato un post su Facebook per dichiararsi pentito e per denunciare il fatto. Era la prima volta che ordinava cibo online. "Ho deciso che mai e poi mai più utilizzerò questo tipo di servizio per non rischiare di avallare, seppur inconsapevolmente, un simile sistema che in queste condizioni rasenta lo schiavismo!", ha scritto l'uomo.
Il post - Bassi ha raccontato la vicenda su Facebook il 13 gennaio e in poco tempo la notizia è diventata virale per poi essere ripresa dai siti locali. "Vi voglio raccontare un fatto incredibile che mi è successo ieri sera e che mi ha fatto davvero riflettere su quanto lo sfruttamento delle multinazionali sia molto più vicino alla nostra realtà di quel che pensiamo - ha spiegato l'uomo nel post -. Per questioni pratiche, ordino online presso una nota catena di fast-food optando (per la prima volta nella mia vita) di ricevere il tutto a casa. La catena però non effettua consegna diretta ma si avvale di altre realtà. Casualmente scelgo Deliveroo e pago il tutto con Paypal. Sono le 18.40 circa e la consegna stimata è dopo un'oretta, ma non ho alcuna fretta... Alle 20.50 il fattorino doveva ancora arrivare. Deliveroo non dava alcun riferimento telefonico e quindi decido di chiamare la catena di fast-food per chiedere spiegazioni di un simile ritardo. Si sono ovviamente scusati, mi hanno spiegato che il problema non dipendeva dal loro personale e mi hanno però garantito che entro poco la cosa sarebbe stata risolta".
"Alle 21.10 circa, finalmente, l'applicazione di Deliveroo inizia a segnalare l'avvicinamento (molto lento) del fattorino alla mia abitazione. Scendo bellicoso in strada pronto per chiedergli se fosse andato a farsi prima un giro sulla Luna, ma ad un tratto rimango di sasso, basito: il ragazzo (italianissimo) era a bordo di una bicicletta, tra l'altro parecchio carente sotto il profilo della sicurezza. Ho poi pure capito che era oberato di consegne e che ha dovuto attraversare praticamente l'intera città di Verona, per correre al fast-food, prendere la mia cacchio di cena, portarmela sotto casa e poi tornare nel capoluogo per chissà quale altro giro. Ovviamente l'inca**atura si è subito trasformata in pena e quasi angoscia che, se lo avessi avuto, gli avrei prestato pure un motorino", ha aggiunto Bassi.
"Morale? Ho deciso che mai e poi mai più utilizzerò questo tipo di servizio. Non tanto per il rischio di ritardi o disguidi (che possono accadere, ci mancherebbe), ma soprattutto per non rischiare di avallare, seppur inconsapevolmente, un simile sistema che in queste condizioni rasetta lo schiavismo!", ha concluso il politico.
"Non cado dalle nuvole, ma ho toccato con mano quello che accade a questi poveri ragazzi - ha poi commentato Bassi, parlando al Corriere del Veneto - è stata la prima volta che ho utilizzato l'applicazione di Deliveroo. Confesso la mia ignoranza riguardo la loro realtà quotidiana, ora ne ho preso consapevolezza. Ho deciso allora che per motivi etici non utilizzerò mai più questo tipo di consegne attraverso le app delle multinazionali, perché non voglio contribuire a finanziare indirettamente un sistema di sfruttamento del lavoro".
"Il ragazzo mi ha spiegato di essere dovuto partire da Verona est, attraversare tutta la città e proseguire sulla regionale 11 per raggiungere il McDonald e ritirare, per poi da lì arrivare a Bussolengo. Praticamente un viaggio tra andata e ritorno di 40 o 50 chilometri. Mi si è raggelato il sangue. Gli ho anche chiesto se volesse salire a scaldarsi un po' o a prendersi una mancia, ma mi ha risposto che non aveva tempo, che doveva correre via per altre consegne. Da parte mia posso dire che, sebbene non voglia demonizzare il sistema, fino a quando non vedrò un cambiamento di sistema, non contribuirò a perpetrare lo sfruttamento", ha concluso.
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