Nella lotta a mafia e terrorismo "le intercettazioni sono assolutamente indispensabili". È quanto afferma il ministro della Giustizia, Carlo Nordio, sottolineando l'importanza di questo tipo di indagini "per comprendere i movimenti di persone sospettati di reati gravissimi. Quello che va cambiato è l'abuso che se ne fa per reati minori, con la diffusione sulla stampa di segreti individuali che no hanno a che fare con le indagini. Credo che ci sia malafede quando si confondono i due campi".
Con arresto Messina Denaro si chiude fase più cruenta -
Commentando la cattura di Matteo Messina Denaro, il Guardasigilli afferma: "E' stato finalmente arrestato l'ultimo dei protagonisti della stagione delle stragi. Con questo arresto si chiude la fase più cruenta e sanguinaria. E' la fine di un inizio, poi che sia l'inizio della fine dipende da molto, non solo dalla legislazione ma anche dall'uso che faremo di queste nuove tecnologie per combattere la mafia".
Illusorio pensare mafia sconfitta con arresto boss -
"E' illusorio pensare che la mafia possa essere vinta perché si arresta qualche boss, anche il più pericoloso - prosegue Nordio in un'intervista a Radio24 -. E' un fenomeno che va combattuto con un arsenale di armi e con una rivoluzione copernicana culturale. Nella lotta alla mafia si devono coniugare tecnologie, e di questo fanno parte sicuramente le intercettazioni, e il metodo Falcone: una continua ininterrotta analisi di dati finanziari, movimenti di denari, pedinamento e controllo che non può mai essere interrotto".
Garantiremo detenzione e diritto salute -
"Un minimo senso di umanità e di senso cristiano oltre a quello che insegna la Costituzione impone di curare le persone quando sono ammalate", afferma ancora Nordio parlando delle condizioni di salute di Messina Denaro. "Siamo in grado di garantire la detenzione e il diritto alla salute - continua -. Le strutture italiane riescono a garantire una assistenza sanitaria di primo livello. Esistono dei luoghi compatibili con la detenzione e la garanzia dell'assistenza sanitaria non sono molti ma possiamo assolutamente garantire che coesisteranno il diritto alla salute e il diritto alla sicurezza per la detenzione di un pericoloso latitante, assicurato alla giustizia dopo 30 anni".
Ora vigilare sui flussi di denaro del Pnrr -
Per il ministro della Giustizia, "la mafia è un mostro che si adegua alla realtà, la sua strategia è già cambiata, da alcuni reati tipici tipo droga e prostituzione si è passati ad altri come riciclaggio e infiltrazione nell'ambito del flusso di denaro del Pnrr ed è lì che bisognerà vigilare molto".
Cattura boss grande successo governo Centrodestra -
Su alcuni giornali si leggono "sibili di rancore" da parte di chi "non si rassegna al fatto che questa grandissima operazione sia stata operata da un governo di Centrodestra - - prosegue il ministro -. Dopo aver lamentato una inerzia di questo governo nei confronti della lotta alla mafia arriva un successo straordinario".
Mafia non è solo stragisti, ma anche contesto culturale -
"Il modo con cui si è arrivati all'arresto del latitante è coperto da segreto. Per una latitanza di 30 anni valgono le motivazioni date dal generale Mori, che ha spiegato che la mafia non è solo lo stragista con la coppola che si vede nei film, ma è un contesto culturale diffuso che va combattuto con una profonda revisione culturale ed etica", conclude Nordio.