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Vampire Survivors, il fenomeno tutto italiano che ha conquistato il mondo dei videogame

Un ammazzavampiri inarrestabile protagonista del gioco di sopravvivenza creato dallo sviluppatore Luca Galante e il suo studio Poncle

Ufficio stampa

Per quale motivo alcuni videogame catturano il giocatore immediatamente, dopo cinque secondi di partita, e altri non ci riescono nemmeno dopo ore? Onestamente, non sappiamo quale sia l'ingrediente segreto da aggiungere alla formula di gioco, il mix giusto che distingue un successo da milioni di utenti tra le migliaia di titoli che escono ogni anno. Sappiamo però che l'italianissimo Vampire Survivors ci è riuscito, e alla grande: il rischio, in questo caso, è di non riuscire più a staccarsi dal gioco.

Vampire Survivors è un gioco di sopravvivenza con elementi roguelite caratterizzato da una deliziosa grafica retrò e regole semplicissime: dovete ammazzare non-morti e creature oscure in quantità industriale. Ne ucciderete decine, centinaia di migliaia. Si inizia con i quasi innocui pipistrelli, poi arrivano spettri, scheletri e zombi assortiti.

Se sarete così abili da sopravvivere una decina di minuti, potrete vedervela con negromanti, teschi volanti e resistentissimi uomini lupo. Ma mica uno o due per volta, come succede nei videogiochi normali: in Vampire Survivors i nemici convergono su di voi in folle enormi, duecento e più mostri che all'unisono cercano di sommergervi numericamente. Massacrarli a frotte è una vera soddisfazione.

Non c'è nemmeno bisogno di premere un tasto per farli fuori, dal momento che il vostro personaggio attacca automaticamente con le armi di cui è dotato. Si inizia magari con uno sparuto e ridicolo colpo di frusta, ma ogni volta che salite di livello potete aggiungere un potere o un'arma. C'è la Bibbia che ruota attorno a voi infliggendo dolore e violenza contro i non morti, il piccione che sorvola i nemici e li bombarda dall'alto, l'acqua santa che piove dal cielo, i fulmini che colpiscono casualmente gli avversari. 

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Già così, Vampire Survivors sarebbe già perfetto specie nella sua dimensione mobile. Il sistema di controllo, che si guida letteralmente con un dito, è "la morte sua" (permetteteci il gioco di parole) sugli schermi touch, soprattutto se abbinato agli attacchi automatici. Se vi farete prendere dal gioco, scoprirete però che c'è molto altro sotto la superficie da "semplice" gioco di massacro degli zombi.

Per esempio, ci sono dozzine di personaggi da sbloccare: c'è Donmario, lento come una tartaruga ma con una Bibbia rotante dall'inizio della partita; Poppea Pecorina, con un attacco speciale che massacra tutto ciò che è sopra e sotto il personaggio; Mortaccio, scheletro speciale dalla parte dei buoni che lancia tibie mortali. Alcuni si sbloccano completando speciali missioni, per esempio sopravvivere dieci minuti con un certo personaggio, altri trovando le loro eterne dimore nei livelli del gioco e liberandoli dal sonno eterno.

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A proposito di livelli, si parte dalla Foresta Folle, ma se sopravvivete una manciata di minuti riuscirete a sbloccare la Centrale del Latte o la Biblioteca Intarsiata. Sebbene i livelli siano un po' monotoni (ma credetemi, considerando lo stile di gioco, si tratta di un pregio), vi conviene esplorarli per bene: potreste trovare la Mappa della via Lattea, un oggetto unico che mostra cosa c'è d'interessante nel livello, oppure un frammento di Nduja fritta, che permette al vostro personaggio di emettere coni di devastanti fiamme.

Come si intuisce dai nomi degli oggetti, lo sviluppatore del gioco Poncle (al secolo Luca Galante) è italiano, e si è divertito un sacco a inserire battute e citazioni in ogni angolo del gioco. Sarà estremamente facile lasciarsi prendere da Vampire Survivors e ritrovarsi a giocare una partita dopo l'altra. Aprirsi la strada tra centinaia di nemici, farli fuori semplicemente avvicinandosi a loro con l'arma Aglio, scoprire quali oggetti accoppiare per sfoderare la super-frusta: massacrare i non-morti non è mai stato così divertente

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Vampire Survivors si scarica su iPhone e cellulari Android senza spendere un centesimo. Il gioco propone video pubblicitari dopo la vostra dipartita, quando sarete sopraffatti (destino ultimo di ogni partita) dalla massa di zombi claudicanti: se volete tornare in vita, potete semplicemente guardare la pubblicità, altrimenti il gioco decreterà l’inesorabile game over.

Nella versione Xbox o PC del gioco, che peraltro costa circa 5 euro, non c'è la possibilità di risorgere se non "comprando" l'apposita (e costosissima) abilità. Noi abbiamo giocato la versione per smartphone, dedicando a Vampire Survivors almeno una decina di ore in cui abbiamo sbloccato 18 personaggi e sette livelli su dieci. 

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