Negli Usa altre carte segrete sono state ritrovate nella casa di Joe Biden a Wilmington, Delaware. Non nel garage vicino alla sua amata Corvette, ma in un'altra stanza. Ad annunciare la scoperta è direttamente la Casa Bianca che cerca così di smarcarsi dalla pioggia di critiche che le sono piovute addosso negli ultimi giorni, da quando i primi documenti - alcuni anche top secret, il grado più elevato di segretezza - sono stati trovati in un ex ufficio del presidente a Washington.
La nuova scoperta a Wilmington alimenta uno scandalo che con il passare dei giorni si allarga a macchia d'olio fra la frustrazione dei democratici che, dopo i risultati positivi inattesi alle elezioni di metà mandato, pensavano di aver scampato il peggio. Invece il garage-gate di Biden complica i piani dei liberal e quelli per la corsa alla Casa Bianca per il 2024: il presidente non ha ancora annunciato ufficialmente la sua candidatura ma è probabile, secondo indiscrezioni, che si presenti per un secondo mandato.
Se lo confermasse si troverebbe probabilmente a correre contro Donald Trump, dando vita a una battaglia fra un presidente e un ex presidente sotto indagine di due diversi procuratori speciali per la gestione di carte segrete. Una situazione che si rischierebbe di tradursi in un incubo e che potrebbe disincentivare gli elettori al voto.
I nuovi documenti trovati in casa Biden sono stati scoperti giovedì e consegnati al Dipartimento di Giustizia, afferma il legale della Casa Bianca Richard Sauber. Si tratta in tutto di altre cinque pagine contrassegnate dal bollo "classificate". Nell'annunciare la nuova scoperta, la Casa Bianca prova a mostrarsi più aperta dopo le accuse degli ultimi giorni.
Molti - anche fra i media liberal - hanno criticato il silenzio e la mancanza di trasparenza dell'amministrazione sulle carte segrete, rivenute nell'ex ufficio di Biden prima delle elezioni di novembre. "Si sta cercando di trovare un equilibrio fra l'importanza della trasparenza pubblica e le norme e i limiti necessari a proteggere l'integrità dell'indagine. Queste considerazioni richiedono di evitare la diffusione pubblica di dettagli rilevanti per l'inchiesta mentre è in corso", spiega il legale personale di Biden Bob Bauer.
Mentre sale la tensione alla Casa Bianca e fra i democratici, i repubblicani della commissione Giustizia della Camera annunciano una loro indagine sulle carte riservate trovate a casa di Biden e in uno dei suoi ex uffici. In una lettera al ministro della Giustizia Merrick Garland, i conservatori hanno chiesto dettagli sull'inchiesta in corso, notando come i documenti sono stati scoperti prima delle elezioni di metà mandato di novembre. Da qui l'accusa al Dipartimento di Giustizia di non aver agito come in altre circostanze simili, come ad esempio con Donald Trump.
Proprio per evitare di essere tirato per la giacchetta dalla politica Garland ha nominato un procuratore speciale per il caso Biden. E' Robert Hur e dovrà far luce sul come e sul perché i documenti classificati - che risalgono agli anni di Biden vicepresidente - non sono stati consegnati come previsto della legge agli Archivi Nazionali ma sono finiti a casa del presidente. Hur dovrà ricostruire quel gennaio del 2017 in cui Biden ha lasciato dopo otto anni con Barack Obama, trovandosi per la prima volta in 44 anni fuori dal governo, fuori dal Senato e lontano dall'azione di Washington. In quelle giornate sono stati preparati in fretta e furia i suoi scatoloni che ora rischiano di offuscare, per il loro contenuto, i risultati dei primi due anni di Biden alla Casa Bianca.