indagini in corso

Violetta Caprotti truffata: diamante da 3,5 milioni sostituito con un falso

La figlia del patron di Esselunga si è trovata una pietra "fake" incastonata in un anello del quale voleva sostituire la montatura. Si indaga per truffa o per furto, dopo la denuncia

© Tgcom24

Vittima di una truffa o di un furto? Su questo bisognerà fare luce dopo la denuncia sporta da Violetta Caprotti, figlia di Bernardo, lo storico fondatore dei supermercati Esselunga morto nel 2016. La donna si è ritrovata una pietra falsa al posto del diamante del valore stimato di circa 3 milioni e mezzo di euro che era incastonato in un anello per il quale aveva chiesto la sostituzione della montatura. Su questo il mistero stanno lavorando gli inquirenti di Milano che da mesi hanno aperto un'inchiesta per arrivare a scoprire chi ha sottratto il prezioso all'imprenditrice.

Violetta Caprotti truffata: diamante da 3,5 milioni sostituito con un falso -

 Negli uffici della Procura di Milano Violetta Caprotti si è presentata accompagnata dai suoi legali, come testimone e denunciante. Stando a quanto si è potuto ricostruire riguardo a un'indagine che viaggia sotto traccia almeno dalla primavera scorsa, coordinata dal 'pool truffe' e condotta dalla polizia giudiziaria della Procura, la manager aveva portato il diamante, incastonato in un anello, dal rivenditore nel quale era stato acquistato in passato (un regalo del padre, pare) per far sostituire la montatura.

I responsabili del negozio, però, l'hanno contattata, quando hanno iniziato a lavorare sul diamante, per dirle che la pietra era falsa. L'indagine sarebbe nata proprio da un contenzioso tra Violetta Caprotti e il rivenditore che, tuttavia, ha sempre sostenuto che quel diamante era arrivato in negozio già falso.

Gli inquirenti ora stanno indagando per capire quando il diamante sia stato sostituito con un fake e da chi. Pare che le uniche certezze in questa vicenda al momento siano due: la figlia di Caprotti possedeva una pietra indubbiamente vera, mentre quella che le è rimasta in mano, ad un certo punto, è un falso.

Il fascicolo allo stato risulta a carico di ignoti e si indaga anche per sapere se si sia trattato di una truffa o di un furto.

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