La reporter Clarissa Ward, capo corrispondente internazionale della Cnn, è incinta al quinto mese ed è al lavoro "al fronte" in Ucraina. Ed è polemica: giusto restare sul campo in rispetto di tutte le donne ucraine incinte? La scelta rispetta i diritti conquistati dalle donne in tanti anni di battaglie?
Lei su Twitter ha scritto di essere incinta di 20 settimane, in attesa del terzo figlio. Si trova a Kharkiv per girare uno speciale in vista dell'anniversario della guerra. Ward ha rilasciato un'intervista alla rivista People, con tanto di foto col pancione e sullo sfondo un'altalena e un palazzo distrutto.
"Può essere piuttosto impegnativo stare qui con i lunghi viaggi in auto e il freddo intenso e bisogna stare attenti alla cura di sé, ma ricordo a me stessa che migliaia di donne ucraine vivono questa esperienza ogni giorno" dice Ward, che dall'inizio della guerra il 24 febbraio del 2022 ha trascorso oltre 12 settimane in Ucraina. "Ovviamente è un'esperienza diversa tornare in Ucraina incinta di 20 settimane", aggiunge, "non andrò in prima linea e il team si è impegnato a fondo per individuare tutte le strutture ospedaliere lungo il nostro percorso".
Per Ward si tratta del terzo figlio: lei e il marito Philipp von Bernstorff sono già genitori di Caspar (2 anni) ed Ezra (4).
Rimanere o ritornare? C'è ovviamente chi obietta che le donne ucraine non hanno scelta e restano al fronte. Qualcuno accusa che mettersi deliberatamente in una situazione pericolosa in gravidanza può essere controproducente per tutte quelle donne che, con fatica, hanno conquistato il diritto a essere tutelate e a lavorare in sicurezza in dolce attesa. La giornalista tira dritto per la sua strada, garantisce di sentirsi bene, di non avere nausee, di possedere un "sacco di energia" e di non essere ancora "così enorme", anche se ammette di essere "un po' stufa" mentre si avvicina all'ultimo trimestre di gravidanza.