Una nuova ondata di Covid ha colpito la Cina ma non si conosce esattamente quale sia la situazione attuale. A tre anni esatti dall'annuncio di Pechino sul primo decesso per polmonite atipica, il quotidiano Washington Post rilancia delle immagini satellitari che mostrano lunghe file nelle principali città cinesi davanti ai forni crematori, operativi 24 ore su 24.
Rimangono dunque forti dubbi sul reale numero dei morti rispetto a quelli dichiarati dalle autorità (meno di quaranta) da quando è stata smantellata la politica zero-Covid. "Le pompe funebri di tutto il Paese hanno registrato un drammatico aumento dell’attività rispetto a pochi mesi fa e allo stesso periodo dell’anno scorso, mentre i veicoli trasportano le salme e i residenti fanno la fila per far cremare i propri cari", scrive il quotidiano statunitense nella sua inchiesta.
A dicembre la Cina ha rivisto i criteri per il conteggio dei morti di Covid: entrano nelle statistiche solo le vittime direttamente causate dall'insufficienza respiratoria legata al virus. Questo è uno dei motivi per cui i conti non tornano. "Per il Partito comunista e il leader Xi Jinping le prove di un numero di morti esponenzialmente più alto di quello dichiarato rappresentano una sfida diretta alla loro narrazione" continua il quotidiano. Per il Capodanno lunare, sono decine di milioni i cinesi che si spostano nelle città di origine per i festeggiamenti e si teme per gli abitanti delle città più piccole e delle campagne: a causa della mancanza di risorse mediche sufficienti e dell’età avanzata dei residenti la situazione potrebbe precipitare.
L'esplosione di contagi non rappresenta una "minaccia imminente" per l'Europa secondo l'Oms, che comunque segnala la crescita della sottovariante Kraken nel vecchio continente.