In Vietnam è morto il bambino di 10 anni, intrappolato da quattro giorni dentro un pozzo profondo 35 metri. I soccorritori hanno trascorso quasi 100 ore, senza successo, nel tentativo di liberare il piccolo Nam. Il pozzo si trova vicino a un cantiere nella provincia del delta del Mekong. Un incidente che ci riporta tragicamente negli anni 80 in Italia, con la triste storia di Alfredino Rampi; e più recentemente in Marocco, con quella di Rayan, il bimbo marocchino di 5 anni caduto in un pozzo a febbraio dello scorso anno.
L'incidente la vigilia di Capodanno -
L'incidente in Vietnam è avvenuto alla vigilia di Capodanno: il piccolo Thai Ly Hao Nam si trovava vicino a un cantiere per la costruzione di un ponte nella provincia del delta del Mekong, dove stava cercando rottami metallici con gli amici, quando è caduto dentro una conduttura di calcestruzzo larga appena 25 centimetri e profonda 35 metri. Subito dopo essere scivolato dentro, il piccolo ha gridato disperatamente aiuto e i soccorsi sono intervenuti quasi subito, ma già lunedì le squadre di emergenza non hanno più ricevuto nessun segno di vita nonostante abbiano pompato ossigeno nel pozzo per aiutare il bimbo a respirare.
La corsa disperata dei soccorsi -
Con l'aiuto di attrezzature speciali, i soccorritori hanno continuato per giorni a cercare di allentare la terra attorno alla conduttura in modo che potesse essere tirato su con una gru. Purtroppo senza arrivare in tempo. Un team di medici locali è giunto alla conclusione che il piccolo è morto a causa di vari fattori. Il luogo dell'incidente, la profondità del cratere, la durata dei soccorsi e le possibili lesioni subite durante la caduta sono state fatali. Le autorità avevano ammesso che le operazioni per recuperare il corpo erano alquanto difficili.