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La circolarità dei funghi, i bio-materiali del futuro

Sperimentare e sviluppare una grande varietà di biomateriali derivanti dalla combinazione del micelio, l’apparato vegetativo del fungo, con gli scarti agroindustriali

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Il mondo del design è alla continua ricerca di nuovi biomateriali rivoluzionari capaci di accorciare il divario tra uomo e ambiente. Una strada portata avanti soprattutto dalle giovani generazioni grazie anche al supporto di enti di ricerca e fondazioni, come Fondazione Cariplo che da 30 anni è impegnata nel creare valore e opportunità per le persone e le comunità del territorio, attraverso il sostegno a progetti nel campo dell’arte e cultura, dell’ambiente, del sociale e della ricerca scientifica. 

Per farlo si guarda sempre di più alla natura e alle sue straordinarie proprietà evolutive e innovative. Ne sono un esempio i numerosi studi sui funghi e sul loro utilizzo come biomateriali del futuro. 

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In provincia di Varese si trova Mogu, design company che utilizza una delle migliori tecnologie presenti in Natura, il micelio. Il risultato? Prodotti sostenibili e innovativi pensati per l’interior design, la bio-edilizia e il mondo del fashion. “L’idea nasce dalla possibilità di collaborare con la natura per riportare gli elementi naturali all’interno dei nostri ambienti quotidiani. Utilizziamo infatti il micelio fungino, ovvero il microorganismo vivente dei funghi, per le sue straordinarie capacità di creare dei bio-materiali sostenibili, completamente circolari e alternativi ai tradizionali materiali derivanti dalla plastica e dal petrolio” spiega Serena Camere, Head of Design & Partner Mogu. 

Sperimentare e sviluppare una grande varietà di biomateriali derivanti dalla combinazione del micelio, cioè l’apparato vegetativo del fungo, con gli scarti agroindustriali come pannocchie di mais, cotone, segatura o i gusci delle ostriche che non trovano altre applicazioni di valore nei processi produttivi. Un approccio completamente circolare possibile proprio grazie alla fermentazione fungina.

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Attiviamo la crescita del micelio fungino su una base di scarti agroindustriali, il micelio crescendo su questa base prende la forma dello stampo e crea un materiale composito completamente coerente nutrendosi proprio di questi scarti. Al termine del processo di crescita noi disattiviamo completamente il fungo e stabilizziamo il materiale rendendolo durevole nel tempo. Da questa tecnologia abbiamo sviluppato una serie di applicazioni in prodotto come, ad esempio, i pannelli acustici o termici, moduli per le pavimentazioni interne e stiamo anche sviluppando altri materiali di natura flessibili, quindi delle potenziali alternative ai tradizionali materiali tessili o ai pellami di origine animale” continua Serena Camere. 

Una realtà virtuosa capace di unire alla funzionalità e all’estetica il rispetto per la natura.

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