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Dl rave, la Camera approva definitivamente il testo | Protesta il Pd

Bagarre tra i banchi dell'opposizione, con i deputati dem che al momento del voto sventolano la Costituzione. Serracchiani: "Governo inadeguato". Medici No vax e multe sospese

La Camera ha approvato definitivamente il dl rave con 183 voti a favore, 116 contrari e un astenuto. Durante e dopo la votazione dai banchi dell'opposizione si sono levate vibranti proteste, ma alla fine la seduta è stata tolta: la prossima si terrà il 9 gennaio quando verrà discusso il decreto Aiuti quater. Con l'approvazione si conclude una maratona ostruzionistica iniziata martedì, quando il governo ha incassato la fiducia sul provvedimento, che ha ricevuto la firma del presidente Sergio Mattarella per la conversione in legge. Ora si attende la pubblicazione in extremis in Gazzetta Ufficiale.

Dl rave, bagarre alla Camera dopo l'approvazione del testo: i deputati Pd sventolano copia della Costituzione per protesta

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La Costituzione mostrata dai deputati Pd  La protesta tra i banchi delle opposizioni si è accesa soprattutto al momento del voto finale, quando i deputati del Partito democratico hanno mostrato in Aula una copia della Costituzione per contestare le misure del provvedimento. Nella sua dichiarazione di voto, la presidente dei deputati dem Debora Serracchiani ha detto: "Questo governo non ce la può fare. Oppure, come avrebbe detto la presidente Meloni, questo governo 'gna fa'. Questo governo non ce la può fare perché non può essere da una parte euroatlantista ed europeista e dall'altro litigare con la Francia sui migranti. Non può essere quello che dice di usare la mascherina e poi reintegra i medici No vax. Non può fare due parti in commedia. Questo governo non ce la fa perché è inadeguato, inadatto e non sta rispondendo alle esigenze e ai bisogni del Paese". 

Medici No vax e multe sospese  Nel decreto ci sono anche le norme che allentano gli obblighi sulle misure di contenimento del Covid. Il provvedimento, che introduce le misure per deterrenza e punizione di chi organizza i raduni non autorizzati, contiene una serie di altre prescrizioni sanitarie tra cui alcune modifiche alla normativa per il contrasto alla diffusione del virus. Innanzitutto prevede nuove misure che riguardano gli operatori della sanità. La scadenza dell'obbligo vaccinale per loro era fissata al 31 dicembre: il provvedimento l'ha anticipata al primo novembre consentendo agli operatori che si erano rifiutati di vaccinarsi di rientrare al lavoro. Inoltre, a partire dalla sua entrata in vigore e fino al 30 giugno 2023, sospende le multe da 100 euro con cui sono state sanzionate le persone ultra 50enni che non hanno rispettato l'obbligo vaccinale.

Covid, cosa cambia con il dl  Sempre con il decreto cambiano le norme relative all'uso del Green pass. Si è deciso di annullare l'obbligo di effettuare un test rapido o molecolare alla prima comparsa dei sintomi e per uscire dall'isolamento dopo aver contratto il Covid. Allo scadere di cinque giorni sarà quindi possibile tornare a svolgere le normali attività. E' stata anche ridotta la durata del regime di auto-sorveglianza per chi è entrato in contatto con persone positive. Il termine dei 10 giorni è stato diminuito a 5, sempre con l'obbligo di indossare la mascherina Ffp2 in caso di assembramenti, e non sarà nemmeno più obbligatorio sottoporsi a tampone una volta finito il periodo di auto-sorveglianza. Abrogate anche le misure che consentivano l'accesso alle strutture residenziali, socio-assistenziali, sociosanitarie e hospice, come anche nei reparti di degenza delle strutture ospedaliere, come visitatori o accompagnatori, solo alle persone con Green pass. Abrogato anche l'obbligo del green pass per gli accompagnatori per stare nelle sale di attesa dei dipartimenti d'emergenza e Pronto soccorso, come pure l'obbligo di sottoporsi al test antigenico rapido o molecolare per accedere alle prestazioni di Pronto soccorso. 

Pagano (Fi): "No al reintegro dei medici No vax"  In merito ai contenuti del dl sui medici No vax Nazario Pagano di Forza Italia, presidente della commissione Affari costituzionali della Camera, ha dichiarato: "Non ho partecipato al voto sul dl non perché non condividessi tutti i contenuti del decreto ma perché al suo interno, all'articolo 7, c'è una norma che non condivido e cioè la revoca della sospensione dell'attività professionale per i cosiddetti medici No vax".

Manzi (Pd): "Diversa la realtà dei contagi"  Anche la deputata Pd Irene Manzi ha contestato il provvedimento dicendo che "la presidente Meloni ha pronunciato, in materia di Covid, parole che strizzano l'occhio a una propaganda certamente redditizia in campagna elettorale ma scarsamente efficace ora che i contagi crescono e nuove varianti rischiano di creare problemi seri al nostro Paese. Con l'ideologia non si governa o si governa molto male. Questo decreto è un campionario di ideologismo, una summa di tutto l'armamentario No vax di questi due anni. Uno schiaffo a tutti coloro che in questi anni hanno rispettato le regole; un'amnistia sanitaria per chi non ha rispettato le leggi dello Stato che, anche rispetto ai mesi difficili che ci attendono, lancia un messaggio distorto e pericoloso al Paese. Il ministro Schillaci vi ha riportato alla realtà, che non è quella di questo decreto. Dovreste adottare misure di prevenzione urgenti. Uno strabismo che difficilmente si spiega se non con il ricorso all'ideologismo, alla volontà di mettere bandierine distogliendo, in realtà, l'attenzione da temi di importanza ben più rilevante come il taglio ai servizi ai cittadini che, grazie alla vostra manovra di bilancio, taglia risorse ai più fragili, ai Comuni, per darle a chi non paga le tasse". 

Ghigliottina e proteste  Il dl è passato dopo il ricorso alla "ghigliottina" (la decisione di indire il voto definitivo tagliando il dibattito in aula). "Vista l'impossibilità di una deliberazione condivisa sui tempi per la conversione del decreto - ha detto il presidente della Camera Lorenzo Fontana - la presidenza, considerato che tutte le fasi sono state svolte e tutti i gruppi hanno espresso posizioni, si trova costretta a porre direttamente la votazione per consentire il voto entro i termini costituzionali". Così è stato annunciato l'uso dello strumento della "tagliola" con cui sono decaduti gli interventi. E sono subito scattate le proteste delle opposizioni. A tal proposito Luana Zanella, presidente di Alleanza Verdi e Sinistra, ha dichiarato: "Con la decisione di interrompere il nostro ostruzionismo il fallimento è tutto di questa maggioranza. Il Paese sa quali nefandezze la Destra sta votando e sa che noi le contrastiamo. Chiamatela ghigliottina, tagliola, mannaia. Non ci faremo intimorire". 

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