Fabio Rovazzi riprende il suo viaggio nel racconto della società di oggi con "Niente è per sempre", il singolo lanciato in radio nel primo giorno dell'anno mentre arriverà sulle piattaforme digitali il 3 gennaio. L'artista torna come cantante solista dopo sei anni (dal 2017 ha sempre fatto brani con feat) con il solito gusto per la provocazione, a volte leggera a volte più tagliente. Il brano è stato scritto dallo stesso Rovazzi con la collaborazione di Paolo Antonacci e composto e prodotto da Davide Simonetta.
Secondo Fabio Rovazzi siamo tutti politologi ma molti di noi non sanno neanche cosa significhino le parole che compongono il nostro inno nazionale. "C'è qualcuno che si ammazza/ Ho la soluzione in tasca/ Non chiamo l'ambulanza, filmo/ Mi sono tagliato con la carta/ il panino ha troppa salsa/ chissà come si sta, in Ucraina". Conseguenza è la riflessione "Non succederà più, almeno per me/ Che il tempo che ho lo uso per ostinarmi a dare un senso a tutto quando poi banalmente/Dell'elmo di Scipio nessuno sa niente?" dice nella nuova canzone.
Un brano nato anche dall'esigenza di sottolineare quanto sempre più spesso ci soffermiamo sulle banalità dando molto più peso alla superficialità e a ciò che si vede piuttosto che pensare alle soluzioni dei veri problemi e ai valori che contano davvero. Un altro argomento è la memoria e prosegue parlando di tutte le cose che abbiamo perso e dimenticato, perché ovviamente niente è per sempre. "Che fine hanno fatto i banchi a rotelle, Che fine hanno fatto tutti gli orsi del nord/ l'ossigeno ad Hong Kong/ i soldi che ho: va tutto in bollette" dice ancora. Infine l'insoddisfazione del capitalismo: più abbiamo e più desideriamo. "E ora vedo dall'alto del nuovo terrazzo, il palazzo di fronte più alto".