provvedimenti per i comandanti che non collaborano

Migranti, il governo approva il nuovo decreto con il codice per le Ong: sanzioni fino a 50mila euro, navi confiscate

Via libera anche al dl su impianti strategici. Ex Ilva: 680 milioni pronti da subito per aumento del capitale

Sono stati approvati in Consiglio dei ministri il decreto legge con misure urgenti per impianti di interesse strategico nazionale e quello con disposizioni urgenti per la gestione dei flussi migratori e la semplificazione procedimentale in materia di immigrazione. Nel nuovo decreto varato il codice per le Ong: tra le misure sanzioni fino a 50mila euro, navi confiscate e provvedimenti al comandante e all'armatore della nave che non collaborano.

Dl Ong bozza, le navi devono avere idoneità tecnica -

 Le navi delle Ong che effettuano i soccorsi devono essere "in possesso dei requisiti di idoneità tecnico-nautica alla sicurezza della navigazione". Questo è uno degli elementi contenuti nella bozza del decreto sull'immigrazione uscito dal Consiglio dei ministri. La bozza prevede anche "iniziative volte a informare le persone prese a bordo della possibilità di richiedere la protezione internazionale".

Sanzioni fino a 50mila euro e confisca -

 Multe fino a 50mila euro, fermo amministrativo della nave per due mesi fino alla confisca. Sono le sanzioni previste in caso di violazione delle prescrizioni della del dl sulle Ong. Le sanzioni si applicano al comandante della nave e in solido all'armatore e al proprietario.
 

Sanzioni a chi non collabora -

 Sanzioni dai 2mila ai 10mila euro al comandante e all'armatore della nave che "non forniscono le informazioni richieste dalla competente autorità nazionale per la ricerca e il soccorso in mare o non si uniformano alle indicazioni della medesima autorità". "Alla violazione segue il fermo amministrativo per venti giorni della nave utilizzata per commettere la violazione", si legge nella bozza, e in caso di reiterazione si arriva alla confisca. Alle sanzioni prevede il prefetto.

Transito e sosta navi solo per i soccorsi -

 "Il transito e la sosta di navi nel mare territoriale sono comunque garantiti ai soli fini di assicurare il soccorso e l'assistenza a terra delle persone prese a bordo a tutela della loro incolumità". Inoltre si prevede che il porto assegnato dalle autorità "sia raggiunto senza ritardo per il completamento dell'intervento di soccorso". 

 

Ex Ilva: 680 milioni pronti da subito per aumento del capitale -

 Il decreto legge recante "Misure urgenti per impianti di interesse strategico nazionale" presentato dal ministero per le Imprese e il Made in Italy e dal Ministero della Giustizia è composto da 10 articoli. Il decreto, si legge in una nota del Dicastero di via Veneto, prevede per l'ex Ilva che i 680 milioni, già stanziati, possano essere utilizzati fin d'ora quale finanziamento soci convertibile in futuro aumento di capitale. Il dl prevede inoltre modifiche alla normativa per la attivazione delle procedure per l'amministrazione straordinaria in caso di insolvenza della società.  

Il ministro Adolfo Urso ha poi "annunciato che il Mimit ha convocato il tavolo ex Ilva in data 19 gennaio con la partecipazione delle forze sociali, sindacati e associazione produttive, rappresentanti degli Enti locali, azionisti pubblici e privati in cui l'azienda illustrerà i piani di sviluppo e gli impegni industriali e occupazionali". 

Ex Ilva, nel dl anche norme processuali penali -

  Il decreto contiene "anche norme processuali penali per assicurare la continuità produttiva delle imprese di interesse strategico nazionale intervenendo sulla disciplina dei sequestri e su quella in materia di responsabilità penale per tutti gli stabilimenti di interesse nazionale". 

 

Sindacati: sciopero 32 ore dalle 23 del 10 gennaio -

 Le segreterie territoriali di Fiom, Uilm e Usb di Taranto, unitamente alle  Rappresentanze sindacali unitarie di Acciaierie d'Italia, confermano la mobilitazione a Roma dell'11 gennaio con gli enti locali e annunciano uno sciopero di 32 ore dalle 23 del 10 gennaio alle 7 del 12 gennaio contro l'ultimo decreto approvato dal Consiglio dei ministri.

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