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Flat tax, carta giovani, pensioni e Pos: tutte le misure inserite nella Manovra

Nel testo anche gli interventi contro il caro energia e le novità sul reddito di cittadinanza, oltre a dieci diverse modalità di regolarizzazione nella cosiddetta tregua fiscale

Misure contro il caro energia in primis, ma anche cuneo fiscale, pensioni, giustizia e autonomia oltre a dieci diverse modalità di regolarizzazione nella cosiddetta tregua fiscale. Ecco la Manovra, approvata dalla Camera e dal Senato, con le principali misure in pillole.
 

ENERGIA  Nel 2023 contro il caro energia vengono stanziati fondi a sostegno di famiglie e imprese coperti grazie allo scostamento di bilancio per 21 miliardi. Taglio degli oneri impropri delle bollette per tutti e bonus sociale rafforzato (il tetto Isee passa da 12 a 15mila euro) per le fasce più povere. Crediti d'imposta più alti per le imprese energivore e gasivore. Il capitolo energia assorbe i due terzi della Manovra, ovvero 21 miliardi di euro.

EXTRAPROFITTI  La Manovra introduce un contributo straordinario per il 2023 per chi produce, importa, distribuisce o vende energia elettrica, gas naturale o prodotti petroliferi. La tassa viene applicata solo con almeno 75% ricavi da energia.

Manovra, le ultime novità: dal tetto al contante ai pagamenti col Pos

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TAGLIO DEL CUNEO  Confermato l'esonero contributivo del 2% per redditi fino a 35mila euro. Il taglio sale al 3% per redditi più bassi: i 20mila euro fissati nella Manovra uscita dal Cdm salgono a 25mila euro. Tassati al 5% i premi di produttività fino a 3mila euro.

FLAT TAX  Per autonomi e partite Iva la tassa piatta è estesa ai redditi fino a 85mila euro e arriva una flat tax incrementale al 15% con una franchigia del 5% e un tetto massimo di 40mila euro.

TREGUA FISCALE  Sono dieci le diverse modalità di regolarizzazione previste dalla manovra per la cosiddetta tregua fiscale, dallo stralcio delle cartelle fino a mille euro alla definizione agevolata sui controlli automatizzati delle dichiarazioni al ravvedimento speciale delle violazioni tributarie. Le diverse misure consentono ai contribuenti di chiudere in maniera agevolata i "conti" aperti con il fisco

MULTE  Ai Comuni è concesso di non applicare lo stralcio delle cartelle e delle multe ma l'annullamento vale solo per gli interessi comunque denominati e non, invece, per le sanzioni e i rimborsi spesa per le procedure esecutive e di notificazione, che restano integralmente dovute.

SALVA-SPORT  Le federazioni sportive nazionali, enti di promozione sportiva, associazioni, società professionistiche e dilettantistiche potranno pagare in 60 rate, con la maggiorazione del 3%, i versamenti sospesi.

RISTORI POS  Salta il tetto di 60 euro entro il quale i commercianti avrebbero potuto rifiutare pagamenti con le carte senza sanzioni. Per mitigare i costi delle commissioni a carico gli esercenti più piccoli viene istituito un tavolo permanente e, in caso di mancata soluzione, scatta un "contributo straordinario".

CARTA GIOVANI La spinta ai consumi culturali per i neomaggiorenni resta, ma per chi compirà 18 anni nel 2023 cambia faccia rispetto al bonus renziano. L'App18 si sdoppia in due carte, cumulabili, che assegnano ai ragazzi 500 euro ciascuna: una per chi ha un Isee familiare fino a 35mila euro e una per gli studenti che si diplomano con il massimo dei voti. I nati nel 2004 usufruiranno, invece, del bonus nella versione originaria.

CONTANTE  Da gennaio sale a 5mila euro la soglia per l'uso del contante.

REDDITO  Per i lavoratori occupabili il reddito di cittadinanza sarà corrisposto nel 2023 per 7 mesi (erano 8 nella versione varata precedentemente dal Cdm). Gli altri (nuclei con minori, anziani o disabili) continueranno a riceverlo fino a fine anno in attesa di una riforma complessiva. La maggioranza vuole far saltare il principio dell'offerta congrua: il sussidio sarà revocato alla prima offerta di lavoro rifiutata, qualunque essa sia. Per i giovani tra i 18 e i 29 anni l'erogazione sarà condizionata al completamento della scuola dell'obbligo. Sale da 6mila a 8mila euro la detassazione per chi assume percettori di reddito. Per chi è in povertà assoluta viene istituito il reddito alimentare. 

PENSIONI  Nel 2023 si potrà andare in pensione con 41 anni di contributi e 62 di età (quota 103). Previsto un incentivo per chi resta al lavoro (bonus Maroni). Cambia Opzione donna, che sale a 60 anni (riducibili di un anno per ogni figlio e nel limite massimo di 2 anni), ma solo per tre categorie di lavoratrici svantaggiate. Le pensioni minime salgono a 600 per gli over 75.

INFLAZIONE E SOCIAL CARD  Iva ridotta al 5% per i prodotti per l'infanzia e per l'igiene intima femminile (tampon tax). Arriva la social card per redditi bassi fino a 15mila.

CONGEDO E ASSEGNO  Per il 2023 l'assegno sarà maggiorato del 50%, e di un ulteriore 50% per le famiglie composte da 4 figli o più. Confermato l'assegno per persone con disabilità. Si introduce poi un mese in più di congedo parentale all'80% (anziché al 30% della retribuzione) da godere fino ai sei anni del bambino, riconosciuto sia alla mamma sia al papà, comunque in via alternativa.

SMARTWORKING  Per i lavoratori fragili il lavoro agile, sia nel pubblico che nel privato, è prorogato fino al 31 marzo.

CACCIA E FAUNA SELVATICA  Con regolare licenza e un corso di formazione, i cacciatori potranno partecipare ai "piani di controllo della fauna selvatica" stabiliti dalle Regioni anche in città. Gli animali abbattuti, tra cui i cinghiali, previ controlli sanitari potranno essere consumati come alimenti.

INFRASTRUTTURE E PONTE SULLO STRETTO  Arrivano fondi per diverse infrastrutture. E una spinta per il Ponte sullo Stretto, riattivando la società Stretto di Messina.

SALVA-CALABRIA  Alla Calabria vanno 440 milioni, spalmati su quattro anni, per prevenire e mitigare il rischio idrogeologico.

GIUSTIZIA E INTERCETTAZIONI  La parte delle norme civili contenute nella riforma Cartabia entrerà in vigore non più il 30 giugno, ma il 28 febbraio. Arriva una riforma delle intercettazioni disposte dall'intelligence. Le spese saranno coperte dal Mef.

AUTONOMIA  Una cabina di regia a palazzo Chigi stabilirà in sei mesi i Lep (livelli essenziali delle prestazioni), primo step dell'autonomia differenziata. Dopo altri sei mesi vanno prodotti i conseguenti decreti ministeriali. Se i tempi non vengono rispettati arriva un commissario.

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