Qatargate, la moglie di Panzeri ricorre in Cassazione contro estradizione | La procura di Bergamo sequestra altri 240mila euro
La Corte d'Appello di Brescia aveva dato il via libera, mentre per la figlia Silvia la decisione sull'identica richiesta era stata rinviata a gennaio. Tra i motivi del ricorso sovraffollamento e poco personale
La difesa di Maria Dolores Colleoni, moglie di Antonio Panzeri, ex eurodeputato in carcere a Bruxelles per il Qatargate, ha depositato ricorso in Cassazione contro il via libera alla consegna della donna al Belgio, decisa dalla Corte d'Appello di Brescia. Per i legali sussisterebbero "problemi persistenti nelle carceri belghe, tra cui il sovraffollamento di lunga data e la carenza di personale". Sulla base di questi stessi elementi, martedì un altro collegio di giudici bresciani ha rinviato a gennaio gli approfondimenti necessari per decidere sulla consegna della figlia della coppia, Silvia Panzeri. Intanto la Procura di Bergamo, su richiesta dei colleghi belgi, ha sequestrato altri 240mila euro su due conti della famiglia Panzeri.
Sequestrati 240mila euro su conti Panzeri Il gip di Bergamo ha congelato con un decreto di sequestro preventivo, su richiesta della Procura che ha dato esecuzione ad un ordine di investigazione europeo della magistratura belga nell'indagine sul Qatargate, sei conti correnti intestati ad Antonio Panzeri, alla figlia Silvia, all'ex segretario generale della Confederazione internazionale dei sindacati Luca Visentini e a Francesco Giorgi, ex collaboratore dell'ex eurodeputato Panzeri. In particolare, come comunica in una nota il procuratore di Bergamo Antonio Chiappani, sono stati bloccati circa 200mila euro su un conto di Silvia Panzeri e 40mila euro su uno del padre.
Il ricorso di Maria Dolores Colleoni blocca l'esecutività della consegna Per la moglie e per la figlia dell'ex eurodeputato, insomma, da Brescia sono arrivate due decisioni diverse: per Colleoni, ha scritto il collegio, "sussistono gravi indizi di colpevolezza" ed è stato dato il via libera alla consegna, mentre per Silvia Panzeri (entrambe sono ai domiciliari) i giudici hanno stabilito che il ministero della Giustizia dovrà chiedere approfondimenti sulle condizioni delle carceri del Belgio. Il ricorso sulla vicenda da parte di Colleoni blocca l'esecutività della consegna decisa dai giudici. Ora la Cassazione dovrà fissare l'udienza e la decisione potrebbe arrivare entro una decina di giorni.
Il rinvio deciso per la figlia Silvia La seconda sezione della Corte d'Appello ha ritenuto, in particolare, di concedere a Silvia Panzeri un rinvio al 3 gennaio: un termine per acquisire informazioni sulla situazione delle carceri belghe, dopo che i suoi due legali hanno illustrato un report del Comitato europeo per la prevenzione della tortura e delle pene o trattamenti inumani o degradanti da cui sono emersi i problemi di sovraffollamento e di carenza del personale.
Mandato d'arresto eseguito il 9 dicembre in Italia La questione viene ora riproposta anche in Cassazione per la moglie di Panzeri, che trae forza proprio dal provvedimento dei giudici bresciani. Il mandato d'arresto europeo per associazione per delinquere, corruzione e riciclaggio a carico delle due donne era stato eseguito il 9 dicembre in Italia, quando in Belgio erano stati arrestati, tra gli altri, Panzeri, l'ex collaboratore Francesco Giorgi e la compagna Eva Kaili, ex vicepresidente del Parlamento Ue.
Altri contanti trovati in casa La Gdf nei giorni scorsi aveva trovato e sequestrato somme in contanti nella casa di famiglia di Panzeri nella Bergamasca (17mila euro) e in quella di Abbiategrasso di Francesco Giorgi (20mila euro). Inoltre, era stata acquisita, su input dei magistrati belgi e su disposizione della Procura di Milano, documentazione su sette conti correnti riferibili a Panzeri, alla figlia, a Giorgi e a Visentini. Le carte sui conti sono state trasmesse in Belgio e, poi, dalle autorità di Bruxelles è arrivata in Italia la richiesta di bloccarne alcuni.
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