Notpla: il packaging che arriva dal mare
Una startup inglese è riuscita a trasformare le alghe in una membrana biodegradabile e perfino commestibile, perfetta per gli imballaggi del settore alimentare
Spesso, a fornirci la soluzione per i mali che le arrechiamo è la Terra stessa. Vale anche per la plastica, il problema per eccellenza.
A cogliere la sfida è stata una giovane startup londinese, che nel 2012 ha trovato un modo per trasformare le alghe in una membrana biodegradabile e perfino commestibile, perfetta per il packaging alimentare. Il nome dell’azienda è Notpla e per il successo ottenuto, i suoi creatori, Pierre Paslier e Rodrigo Garcia Gonzalez sono stati premiati con il prestigioso Earthshot Prize, il riconoscimento ecologico lanciato dal principe William e dal divulgatore e naturalista britannico David Attenborough.
L’idea di Notpla è nata dopo aver analizzato l’impatto che gli imballaggi in plastica hanno sull’ambiente. Di tutti i rifiuti prodotti da questo materiale, solo il 9% viene riciclato e il 12% incenerito. 6,3 miliardi di tonnellate di rifiuti di platica non trattati continuano a sporcare le nostre strade e a riempire i nostri mari, che sono sempre più al collasso. Per fortuna, però, delle soluzioni sostenibili esistono. Notpla ne è la dimostrazione. Come ha ricordato uno dei due fondatori e CEO, Pierre Paslier: “Quattordici milioni di tonnellate di plastica entrano nei nostri oceani ogni anno. Abbiamo fondato Notpla quando abbiamo scoperto che la soluzione sta anche nei nostri oceani. Stiamo già sostituendo la plastica che affligge i nostri mari e stiamo lavorando con allevamenti di alghe che restituiscono all'ambiente e all'economia locale”.
Il nome della membrana è “Ooho”. È totalmente naturale e interamente biodegradabile, e può essere utilizzato per creare una gamma di prodotti per l’imballaggio, come una bolla per contenere liquidi, un rivestimento per contenitori per alimenti e una carta per l'industria cosmetica e della moda. In più, le alghe allevate per la loro produzione catturano il carbonio venti volte più velocemente degli alberi, affrontando una delle principali cause della crisi climatica.
Per verificare la sua resistenza, Notpla ha testato Ooho durante uno degli eventi potenzialmente più inquinanti, la Maratona di Londra del 2019. Ai corridori sono stati distribuiti 36.000 sacchetti con un energy drink che alla fine si sono dissolti – o sono stati mangiati – senza lasciare tracce. Quest’anno, invece, la startup ha realizzato oltre un milione di scatole di cibo da asporto per un servizio di delivery e l’obiettivo è di sostituire in futuro oltre 100 milioni di contenitori rivestiti in plastica in tutta Europa. Notpla è infatti solo all'inizio del suo viaggio, con nuovi materiali in fase di sviluppo che un giorno potrebbero sostituire le applicazioni di imballaggio in plastica monouso in vari settori e su scala globale. Oggi la plastica continua ad accumularsi nei nostri oceani e nelle discariche, ma esempi come questo posso finalmente essere una risposta al problema. Una plastica tutta nuova, che arriva dal mare ma non vi fa ritorno.
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