Martedì all'alba, a Bologna, un senzatetto di 75 anni è stato trovato morto, riverso su una panchina in via San Felice, in centro città. L'uomo era originario di Crotone e risultava risiedere a Marzabotto, ma, a quanto risulta, da tempo viveva come clochard in città, dove frequentava anche alcune mense per persone in difficoltà. A Verona, un senzatetto di origine moldava è morto stroncato da un malore mentre trascorreva la notte tra lunedì e martedì nell'ex Caserma Riva di Villasanta, abbandonata da anni. Sul posto assieme ai carabinieri sono arrivati i sanitari del 118 che hanno potuto solo constatare il decesso dell'uomo, ucciso da un malore forse causato del freddo. A Rimini, un uomo di 60 anni, Vasile Trotea, di origine rumena, è stato trovato morto mercoledì mattina in un alloggio di fortuna in un campo nei pressi di via Caduti di Nassiriya. A dare l'allarme è stato un altro senza tetto. Secondo una prima valutazione del medico legale, l'uomo è morto assiderato.
Il caso di Bologna - A notare il corpo, sulla panchina che si trova davanti a una gelateria e che da circa un mese il clochard aveva scelto come letto, è stato verso le 6.30 un passante che ha chiamato il 118. I sanitari hanno poi avvisato il 112. Sul corpo del 75enne non sono stati riscontrati segni di violenza e il decesso sarebbe avvenuto per cause naturali.
Come riporta la Repubblica Bologna, il 118 ha subito attivato un'app salvavita che allerta un circuito di tassisti che hanno a bordo il defibrillatore. Il primo ad arrivare sul posto - anche prima dell'ambulanza - è stato un autista Cotabo, Roberto Mantovani, che al quotidiano ha detto: "Non ho fatto in tempo a fare niente, subito dopo di me è arrivata l’ambulanza - spiega - ho solo potuto vedere l'uomo anziano seduto in modo innaturale su una panchina in via San Felice 24. Le due persone che erano già lì, abitanti del quartiere che hanno allertato il 118, hanno detto che da circa un mese lo vedevano dormire su quella panchina, c'erano anche dei cartoni in terra. Non era la prima volta, era una persona che dormiva in strada da un po'. Mi rimane solo la tristezza, noi non siamo abituati a vedere scene di questo genere - dice - Io ho fatto anche il pompiere, ma ritrovarti di fronte la morte fa sempre impressione".
"Notizia terribile, la persona di 75 anni frequentava la nostra città da alcune settimane. I nostri servizi lo avevano avvicinato in diverse occasioni perché abbiamo in atto il piano freddo e possiamo accogliere. Ci risulta che non abbia accettato un ricovero notturno. Faremo accertamenti. Per noi è un momento di grande tristezza", ha commentato il sindaco Matteo Lepore.
Il caso a Verona - L'uomo, Ion Bistrichi, 55 anni, è stato trovato morto da altri senzatetto che hanno dato l'allarme alle 4 del mattino.
Il caso a Rimini - La procura valuterà un'eventuale autopsia sul corpo del 60enne, da diversi anni in Italia senza fissa dimora, che viveva in una capanna di cartoni e plastiche, e si manteneva chiedendo l'elemosina e facendo piccoli lavoretti. Si tratta della seconda morte di un senzatetto in poche ore, in Emilia-Romagna.
Freddo, Corpo italiano di soccorso dell'Ordine di Malta in campo per i senzatetto - Si è messa in moto la macchina dell'assistenza del Corpo italiano di soccorso dell'Ordine di Malta - CISOM in favore dei senzatetto che nei mesi invernali si trovano ad affrontare il freddo. Stando alla Federazione italiana organismi per le persone senza dimora, in Italia ci sono più di 50mila senzatetto, tra i quali nei primi 11 mesi dell'anno sono state registrate 325 morti legate alle condizioni di precarietà in cui vivono. Da oltre dieci anni i volontari del CISOM hanno avviato, in diverse regioni, progetti e iniziative per garantire il diritto alla salute delle persone che vivono una grave marginalità sociale.
"Da quando è esplosa la pandemia sempre più persone si rivolgono a noi chiedendo aiuto - dichiara Gerardo Solaro del Borgo, presidente del Corpo italiano di soccorso dell'Ordine di Malta -. Tra vecchie e nuove povertà, sono tanti coloro che prima, seppur a fatica, riuscivano ad arrivare a fine mese con le proprie forze, ma adesso non ce la fanno più. C'è chi si ritrova a vivere in strada a seguito di tensioni familiari non risolte; chi ha perso l'occupazione e fatica a rientrare nel mondo del lavoro; chi, non riuscendo a pagare l'affitto di casa, ora è costretto a dormire in macchina. Tra di loro ci sono anche molti giovani. Una lotta quotidiana per la sopravvivenza alla quale il CISOM non resta indifferente: i nostri volontari sono al loro fianco, giorno dopo giorno, notte dopo notte".